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Pallotta: “Calcio italiano morto un po’ alla volta. Thohir? Opportunità  da sfruttare”

Daniele Vitiello

James Pallotta, presidente della Roma, nel corso di una lunga intervista rilasciata ai colleghi di Repubblica, ha parlato anche dell’arrivo in Italia di Erick Thohir: “Quando tre anni fa abbiamo pensato di investire in un club,...

James Pallotta, presidente della Roma, nel corso di una lunga intervista rilasciata ai colleghi di Repubblica, ha parlato anche dell'arrivo in Italia di Erick Thohir: "Quando tre anni fa abbiamo pensato di investire in un club, l'unica opportunità era la Roma. Nel senso che la città aveva un nome e un'immagine conosciuti in tutto il mondo. Quello che si dice un global brand, molto attraente. Le altre società o erano nelle mani di una famiglia come Juve, Inter, Napoli, Fiorentina, o mancavano di internazionalità. Se adesso arriva Thohir non bisogna mica gridare all'esproprio".

Sull'indebolimento economico del calcio italiano: "Il fatto che arrivino capitali dall'estero, come in Inghilterra, non è un difetto, una debolezza del sistema, ma un'opportunità da sfruttare. Attrarre investimenti non è mai sbagliato. Poi sì, il calcio italiano non paga più come una volta e ha perso competitività rispetto ad altri paesi. Si è seduto, si è accontentato, si è guardato troppo allo specchio, più local che global. E un po' alla volta è morto. L'Italia è stata in cima per molto tempo, ma invece di rinnovarsi, studiare, investire, si è rilassata. Manca la voglia di fare sistema, vincono le particolarità, in fondo noi come paese siamo stati uniti molto prima di voi".