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Palmeri: “Inter, non si spiega una cosa: né Eriksen né la difesa, il vero problema è…”

Alessandro De Felice

Il noto giornalista ha parlato della squadra di Antonio Conte nel giorno dell'esordio in Champions nel suo editoriale su TMW

Tancredi Palmeri ha analizzato l'Inter di Antonio Conte dopo la sconfitta nel derby di Milano contro il Milan di Pioli e nel giorno dell'esordio nella Champions League 2020/2021 contro il Borussia Monchengladbach a San Siro nell'editoriale su TuttoMercatoWeb:

"La profondità di rosa ce l’ha anche l’Inter, avrebbe anche i numeri 10 se solo venissero usati, ma c’è una cosa che non ha più e non si capisce perché, e che è il vero problema dell’Inter. Non c’entra per ora l’utilizzo o meno di Eriksen, e non c’entra solo l’impresentabilità di Kolarov e D’Ambrosio in contemporanea in una difesa a 3. C’entra l’equilibrio. La capacità di non farsi prendere di sorpresa. La dominazione del centrocampo con un reparto che impone gioco e che però tiene la schiena dritta. Qualcosa che una squadra di Conte, una qualsiasi dal Bari 2009 fino all’Inter 2020, non ha mai perso. E invece, non si capisce perché, sembra di colpo smarrita. Forse l’Inter si sta facendo ingolosire dalle svariate opzioni di gioco, forse sta sentendo l’ansia di dimostrare di essere davvero forte, ma è uno smarrimento che non si spiega. Perché in verità l’Inter nel frattempo continua a creare tantissimo: anche contro il Milan ha avuto 4 palle gol pulite, ma proprio palloni solo da spingere in porta, eppure dopo aver rischiato contro la Fiorentina, e aver concesso anche troppo al Benevento, con il Milan è alla fine caduto sotto le proprie mancanze. Non si spiega questa frenesia, perché l’Inter creava l’anno scorso e continua a farlo quest’anno: e allora perché questa mancanza di disciplina in mezzo, questo fare saltare la linea, questo mollare la difesa al proprio destino? Davvero la squadra vuole giocare a non curarsi degli spazi dietro confidando di poter fare sempre e comunque un gol in più? Senza equilibrio, anche la ricchezza di talento finisce per disperdersi".