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Tancredi Palmeri ha analizzato l'Inter di Antonio Conte dopo la sconfitta nel derby di Milano contro il Milan di Pioli e nel giorno dell'esordio nella Champions League 2020/2021 contro il Borussia Monchengladbach a San Siro nell'editoriale su TuttoMercatoWeb:
"La profondità di rosa ce l’ha anche l’Inter, avrebbe anche i numeri 10 se solo venissero usati, ma c’è una cosa che non ha più e non si capisce perché, e che è il vero problema dell’Inter. Non c’entra per ora l’utilizzo o meno di Eriksen, e non c’entra solo l’impresentabilità di Kolarov e D’Ambrosio in contemporanea in una difesa a 3. C’entra l’equilibrio. La capacità di non farsi prendere di sorpresa. La dominazione del centrocampo con un reparto che impone gioco e che però tiene la schiena dritta. Qualcosa che una squadra di Conte, una qualsiasi dal Bari 2009 fino all’Inter 2020, non ha mai perso. E invece, non si capisce perché, sembra di colpo smarrita. Forse l’Inter si sta facendo ingolosire dalle svariate opzioni di gioco, forse sta sentendo l’ansia di dimostrare di essere davvero forte, ma è uno smarrimento che non si spiega. Perché in verità l’Inter nel frattempo continua a creare tantissimo: anche contro il Milan ha avuto 4 palle gol pulite, ma proprio palloni solo da spingere in porta, eppure dopo aver rischiato contro la Fiorentina, e aver concesso anche troppo al Benevento, con il Milan è alla fine caduto sotto le proprie mancanze. Non si spiega questa frenesia, perché l’Inter creava l’anno scorso e continua a farlo quest’anno: e allora perché questa mancanza di disciplina in mezzo, questo fare saltare la linea, questo mollare la difesa al proprio destino? Davvero la squadra vuole giocare a non curarsi degli spazi dietro confidando di poter fare sempre e comunque un gol in più? Senza equilibrio, anche la ricchezza di talento finisce per disperdersi".
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