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Questo lo stato dell’arte a oggi, assolutamente in divenire.
Non si può però nel frattempo non registrare il miserabile sciacallaggio sul nome dell’Inter e in particolare sul nome di Simone Inzaghi. Al di là del banale e anche comprensibile ‘cosa rischia l’Inter?’, proprio la vergognosa caccia alle streghe, in scena non casualmente da parte di elementi o media che campano di populismo d’accatto per racimolare quell’attenzione proveniente da bassi istinti dei tifosi di riferimento, perché l’odio aiuta a vendere due lire di copie in più, o a darsi un minimo di riconoscibilità quando altrimenti sarebbe impossibile costruirsela, facendo un lavoro basato su una professionalità che non si possiede.
E' sciacallaggio a buon mercato che alla fine si riconduce prosaicamente nel fare tutto il possibile per poter vincere il proprio scudettino, nel sentirsi unti dal Signore nella battaglia per poter contribuire alla vittoria. Una allucinazione collettiva che niente a che vedere con l’altrimenti sacrosanto interesse sociale, ché qua delle cause in sé non frega niente a nessuno se non nell’ottica di poter prendere un vantaggio per la propria squadra e danneggiare l’avversario.
Tant’è, non la prima né l’ultima volta che si assisterà a questo spettacolo di miseria, ormai inestinguibile accanto al calcio".
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