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Si può obiettare: “E se non fosse un attacco, ma semplicemente lo Spalletti pensiero, esprimendo una critica all’Inter in merito?”. Assolutamente. Ma in tal caso, sarebbe campione di incoerenza.
Non tanto perché per spirito corporativo non dovrebbe attaccare un collega. Ci mancherebbe, personalmente odio lo spirito corporativo.
Ma perché Spalletti stesso ha vissuto sulla sua pelle cosa vuol dire camminare accanto a situazione potenzialmente criminali, e come in certi frangenti si debba abbozzare facendo buon viso a cattivo gioco senza per questo necessariamente compromettersi. Vedi ad esempio a Napoli, con il surreale ridanciano incontro al centro d’allenamento tra Spalletti e gli ultras con passamontagna (assurdo…), dopo il famigerato furto della Panda. O ancora gli appelli di Spalletti alla curva stessa che portarono poi alla foto di De Laurentiis con i capi ultras, auspicata anche dalle istituzioni per evitare incidenti durante i festeggiamenti.
Ovvero, situazioni in cui bisogna abbozzare e fare buon viso a cattivo gioco. Per questo l’uscita da sepolcro imbiancato di Spalletti è campionessa di incoerenza".
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