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Un giorno erano seduti entrambi al tavolo della sala stampa, ai tempi della Sampdoria, era un nuovo inizio di campionato e AntonioCassano disse: "Se avessi la testa di Palombo me la giocherei con tutti tranne con Messi che per me è il dio del calcio".
Ha dato il nome del suo campione preferito al suo secondogenito, Lionel. È nato sotto colori nerazzurri la squadra preferita del suo papà quando era bambino. Peccato che non sia bastato e dopo un solo anno insieme, adesso per un motivo o per un altro FantAntonio lascia la Pinetina e dovrà ricominciare da un'altra parte. Dai suoi piedi. Quelli ce li ha e nessuno può discuterli. Lo dice anche lui, i miei piedi e un'altra testa. Quella di Palombo allora, suo ex compagno in blucerchiato che davanti all'idea di un Cassano al Genoa risponde chiarissimo: "Non ce lo vedo proprio", in un'intervista del Secolo XIX.
E forse neanche il barese ci si vede. Nonostante i tentativi del presidente Preziosi di convincerlo a firmare per lui, l'affare con il Parma è in dirittura d'arrivo: all'InterBelfodil, ai gialloblù Silvestre (forse) e i piedi di Antonio. Insieme alla sua testa. Perché lui è quello che è, l'intero, prendere o lasciare. Lui è un 'artista' e adesso sta per iniziare a dipingere con altri colori. Sperando che possano essere quelli giusti, tra i piedi e nella testa.
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