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Pancaro: «Vi racconto Mancini e Allegri. Roberto era immarcabile, come tecnico…»

Lorenzo Roca

Giuseppe Pancaro, attuale tecnico del Catania, parla di Inter-Juventus e dei due tecnici che conosce benissimo essendo stato al fianco di Allegri nell’esperienza in Sardegna e negli anni successivi vincente con Mancini nella Lazio di Sven...

Giuseppe Pancaro, attuale tecnico del Catania, parla di Inter-Juventus e dei due tecnici che conosce benissimo essendo stato al fianco di Allegri nell’esperienza in Sardegna e negli anni successivi vincente con Mancini nella Lazio di Sven Goran Eriksson. 

«Fermare Mancini? Sia ai tempi del Cagliari, quando ero compagno di Allegri, che in seguito quando ho affrontato il Mancio da avversario, esisteva solo un modo per passarla liscia: dovevi sperare che non fosse in giornata, nella classica domenica no. Roberto era un fuoriclasse, un talento puro davvero immarcabile quando era in forma».  Più sorpreso di vedere Mancini allenare l’Inter o Allegri sulla panchina della Juventus? «Sembra facile dirlo ora, ma io non sono stupito di nessuno dei due. Seppur diversi come caratteri, Max e Mancio sono stati due giocatori di grandissima personalità».  Un aneddoto che non dimenticherà degli anni di Cagliari con Allegri? «Sono passati troppi anni, non ricordo un episodio preciso. Di sicuro Max era un ragazzo divertente, di quelli con cui trascorri del tempo volentieri anche fuori dal campo. E’ uno che ti fa ridere».  Le sfide a basket come andavano? «Max giocava con altri, non con me. Il motivo è semplice: io non sapevo proprio giocare a basket».  Con Mancini, alla Lazio, ha vinto il suo primo scudetto. L’insegnamento più grande che le rimane dell’ex compagno? «Roberto era un trascinatore. In campo era immarcabile, però era importante anche nello spogliatoio: Mancini in quella Lazio portò la mentalità vincente. Mi ha insegnato molto da quel punto di vista».  Il Pancaro allenatore si rivede più in Mancini o Allegri? «Parliamo di due top tecnici, non mi permetterei mai di paragonarmi a uno di loro. Mancini e Allegri hanno già vinto parecchio in panchina, io sono all’inizio».  Da tecnico: l’aspetto che apprezza maggiormente di Allegri? «L’elasticità che ha dimostrato alla Juventus. Lo scorso anno non ha rivoluzionato una squadra vincente, ma ha inserito i suoi principi pian piano».  Di Mancini? «E’ bravissimo a scegliere i talenti e a individuare quelli che sono bravi e funzionali alla sua idea di gioco».