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Pandev: “Inter, entra nella storia! Inzaghi se lo merita. Madrid? Io non dormii”

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Le parole del macedone: "L’Inter ha le armi per mettere in difficoltà il City e sono assolutamente convinto che lo farà"
Marco Astori Redattore 

Goran Pandev, ex centravanti dell'Inter, ha parlato ai microfoni de Il Giorno in vista della finale di Champions League di sabato prossimo a Istanbul contro il Manchester City. Queste le sue parole sui Citizens favoriti: «Sulla carta sembra così, ma l’Inter ha le armi per mettere in difficoltà il City e sono assolutamente convinto che lo farà. Non facciamoci fuorviare dal 4-0 dei citizens al Real Madrid, perché questa è una finale secca in campo neutro. Gli inglesi, come noi all’epoca, si giocano il Triplete: per questo sono stati costruiti, ma proprio per questo potrebbero avere più pressioni del previsto».

Dal punto di vista tattico lei cosa si aspetta dall’Inter di Inzaghi? Il pullman davanti alla porta, come si dice in gergo, per provare poi a colpirli in ripartenza?

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«Il guaio è che col City non sei tu a metterti dietro, sono loro che ti sbattono dietro. Anche a Madrid il Bayern provò farlo con noi, ma il loro piano fallì presto. Quello che deve fare l’Inter è prima di tutto arrivare alla finale al massimo della condizione, perché stare bene fisicamente in questo genere di partite fa la differenza!».


Certo che Simone Inzaghi, comunque vada a finire, si è preso una bella rivincita!

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«Sono contentissimo per lui. Ci ho giocato alla Lazio e se lo merita. Tutti gli davano addosso, ma lui ha saputo isolarsi e fare il suo lavoro alla grande! E’ coraggioso e deve convincere i suoi ad essere liberi di testa e a crederci, anche perché in questo momento stanno facendo bene quasi tutti e nelle rotazioni Simone ha molta più scelta di qualche mese fa».

Pandev: “Inter, entra nella storia! Inzaghi se lo merita. Madrid? Io non dormii”- immagine 2

Ma alla fine lei ha capito perché l’Inter in questa stagione è stata così altalenante nel rendimento?

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«Me lo sono domandato anch’io tante volte, ma non so se l’ho capito fino in fondo. Credo però che la spiegazione sia sempre la stessa: a volte ti senti bene fisicamente e di conseguenza anche il tuo cervello comincia a correre. Altre volte, dai tutto e ti ritrovi con un pugno di mosche in mano e allora ti innervosisci. Altre volte ancora giochi troppe partite ravvicinate e non riesci a recuperare energie. Non c’è mai un motivo solo! A Napoli ho giocato tre anni e sono felice che abbia fatto qualcosa di incredibile. Quando i nerazzurri si accorti di essere forti, ormai era troppo tardi. Perché oggi l’Inter è forte, altrimenti non potrebbe fare un finale di stagione come quello che sta facendo, battendo il Milan 4 volte su 4 ed eliminandolo in quel modo dalla Champions!»

Cosa ricorda della sua Finale di Champions, quella vinta a Madrid?

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«Mi ricordo l’arrivo al Bernabeu con tutte quelle famiglie interiste che ci incitavano e ci davano una forza incredibile. Io pensavo che il sogno di ogni bambino che vuole giocare a calcio è la finale di Champions ed ero troppo vicino per non viverlo. Noi eravamo convintissimi di vincere. Oggi tutti dicono che quelli del Manchester sono degli extraterrestri, ma anche noi avevamo battuto gli extraterrestri del Barcellona. Anche lì c’era Guardiola! Chissà, magari porta bene all’Inter!»

Inter Inzaghi

Ma la sua Inter quanto era più forte di questa?

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«Da noi la differenza la faceva la gente con tanta esperienza internazionale! Eto’o che di finali di Champions ne aveva già vinte due o tre ci catechizzava di continuo. Per non parlare di Mourinho che ci diceva ogni giorno che le finali si giocano e si vincono. Forse, con quella gente in squadra, per noi è stato più facile di quanto potrebbe essere per l’Inter di oggi!»

L’ultima cosa: come si dorme la notte della vigilia di una finale di Champions?

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«Io non ho dormito. Ero elettrizzato al pensiero che il giorno dopo avrei potuto entrare nella Storia con la S maiuscola e così è stato! Spero che anche l’Inter di oggi riesca a farlo!» 

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