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Una lunga intervista, a forti tinte nerazzurre. Goran Pandev, tra gli eroi del Triplete dell'Inter nel 2010, si è raccontato ai taccuini dell'edizione web de il Giornale, ripercorrendo la sua esperienza a Milano sotto la guida di Josè Mourinho. Ecco le sue parole:
CHAMPIONS L'EMOZIONE PIU' GRANDE? - "Sicuramente sì, vincere la Champions League è il sogno di qualunque calciatore, e conquistarla insieme alla Serie A e alla Coppa Italia è stato ancora più indimenticabile. Abbiamo fatto qualcosa che difficilmente verrà ripetuto da qualcun altro".
INTER, ESPERIENZA BREVE - "Ringrazierò sempre l’Inter, che è stato il club che mi ha portato in Italia e mi ha fatto diventare uomo. La mia esperienza in nerazzurro è stata fantastica".
MOURINHO- "Mourinho è stato come un padre. Ha creato un gruppo davvero unito che ci ha portati alla vittoria. Anche tatticamente è molto preparato. Sicuramente è uno dei più grandi, ma ho avuto molti tecnici bravissimi nel corso degli anni".
ANEDDOTO SU MOU - "Mi piace sempre ricordare la vicenda del mio gol su punizione nel derby. Doveva sostituirmi perché eravamo con un uomo in meno, ma poi abbiamo conquistato una punizione e mi ha detto di battere. Dopo che ho segnato ha detto che era merito suo, perché se mi avesse tolto non avremmo fatto gol".
MORATTI - "Potrei dire mille cose, mi limito a due semplici parole che credo riassumano almeno in parte il Presidente: generosità e passione".
DERBY DI MILANO E DI ROMA - "Sono tutte partite bellissime. A Milano, quando giocavo nell’Inter, il derby era una partita che poteva decidere il campionato, perciò il risultato era fondamentale. A Roma e a Genova è la partita più sentita dell’anno, ogni volta che scendo in campo nel derby della Lanterna e vedo i nostri tifosi mi emoziono come la prima volta".
(Fonte: ilgiornale.it)
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