Paniccia: “Inter imprevedibile con gli universali. Inzaghi, step in più rispetto a Conte”

La partita Inter-Atalanta, giocata prima della pausa per le nazionali, ha messo in luce un aspetto distintivo del calcio che Simone Inzaghi sta sviluppando con la sua squadra. Un gioco che va oltre il tradizionale schema del 3-5-2, come dimostrato nelle ultime due stagioni. Nonostante il risultato finale di 4-0, è stato il dinamismo e la fluidità dei movimenti dei giocatori interisti a impressionare. La squadra non si è limitata a rispettare i ruoli canonici; invece, ha mostrato un approccio più flessibile e multifunzionale, con i giocatori che occupavano posizioni diverse in fase offensiva.

Durante la partita, giocatori come Dimarco si sono trovati frequentemente al centro dell’attacco, mentre Pavard si spostava dal centrodestra della difesa verso sinistra. Bastoni ha continuato a svolgere il suo abituale ruolo di ala d’assalto, Francesco Acerbi lasciava la difesa per occuparsi dell’impostazione a centrocampo, supportato da due dei tre centrocampisti che si abbassavano ai lati del portiere Sommer per costruire dal basso. Anche Darmian ha avuto un ruolo fondamentale, fungendo da pendolo tra difesa e fascia destra, e Lautaro si abbassava per aprire spazi per i compagni.

Questo continuo movimento e la capacità di occupare spazi precisi, piuttosto che attenersi rigidamente ai ruoli tradizionali, riflettono una filosofia di gioco innovativa. Inzaghi ha abbandonato l’idea di ruoli fissi, promuovendo una squadra in cui ogni giocatore deve saper fare tutto, un concetto che ricorda molto il calcio a cinque, come sottolinea Alfredo Paniccia, allenatore dell'L84 di Volpiano, squadra di Serie A di futsal e vincitore del premio "5tar 2024" come miglior tecnico del campionato nell’intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport.

Paniccia spiega che uno dei principi fondamentali del futsal è la creazione di giocatori universali, capaci di adattarsi a diverse situazioni in campo.

“Nel futsal ci sono ruoli specifici, come i centrali, i laterali e i pivot, ma gli universali sono giocatori in grado di risolvere problemi in ogni zona del campo, difendendo e attaccando con la stessa intensità e qualità”.

Questo concetto trova applicazione anche nel calcio tradizionale, come dimostrato da Inzaghi, che ha adattato la filosofia del futsal al suo gioco.

“Inzaghi ha saputo fare uno step successivo rispetto al gioco dell’Inter di Conte,” prosegue Paniccia. “Ha aggiunto interscambi di ruoli e una maggiore libertà ai giocatori negli ultimi 30 metri. Come nel futsal, ci sono regole e principi designati, ma poi c’è l’imprevedibilità del gioco che fa la differenza”.

Questo approccio si riflette nelle azioni offensive dell'Inter, che spesso ricordano le combinazioni a tre del futsal, come la ricerca del terzo uomo. Questa strategia crea scompensi difensivi agli avversari, poiché l’attenzione è focalizzata su chi verticalizza e riceve palla, mentre il terzo uomo che va in ampiezza è più difficile da marcare.

Il concetto di giocatore universale potrebbe anche influenzare le future strategie di Inzaghi. L’Inter, infatti, sta esplorando l’integrazione del futsal nel calcio giovanile. Paniccia rivela che l'Inter è all’avanguardia nell’uso della doppia attività, calcio e futsal, per migliorare la formazione dei giovani.

“Dalla marcatura al controllo di palla, lo smarcamento e il tiro di punta sono fondamentali necessari a tutti i giocatori. Alcune formazioni nerazzurre dall’Under14 in giù hanno partecipato a tornei di calcio a cinque per abituare i ragazzi a certi ritmi e principi".

La partita contro l’Atalanta ha dimostrato, dunque, come il gioco di Inzaghi non solo si basa su schemi ben definiti, ma anche su un approccio dinamico e versatile, che arricchisce la squadra con una fluidità di movimenti e una capacità di adattamento che richiamano i principi del futsal. Con l’integrazione di questi elementi, l’Inter potrebbe continuare a evolversi e a sorprendere, sia a livello nazionale che internazionale.