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Alla fine vince sempre lui. Il lui in questione è Marco Branca. Inviso, criticato e osteggiato da parte della stampa e della tifoseria dopo l'ultimo biennio da "zeru tituli", il responsabile dell'area tecnica interista ha dimostrato, invece, di essere saldamente in sella al club nerazzurro.
Era febbraio, quando l'uomo mercato della Beneamata iniziò a sondare il terreno con l'avvocato Beppe Bozzo per Walter Mazzarri. Allora non c'erano ancora state le invettive arbitrali di Bonolis e l'ecatombe infortuni, eppure già all'orizzonte si intravedevano nubi e perplessità sulla competitività dell'Inter targata Stramaccioni. Branca iniziò così a sfruttare gli ottimi rapporti con Bozzo, con il quale ha confezionato nell'ultima stagione i colpi Cassano e Kovacic, per imbastire la rivoluzione.
Mazzarri, infatti, all'epoca aveva già deciso di lasciare il Napoli alla scadenza naturale del proprio contratto, cullando il desiderio di sedersi sulla panchina di una delle tre grandi storiche del nostro calcio. Stramaccioni agevolava, settimana dopo settimana, i propositi di Branca, inenellando una sconfitta dopo l'altra. Il tutto condito da prestazioni abuliche e inaccettabili per una formazione di levatura mondiale come quella nerazzurra. Lo stesso Branca, inoltre, non era mai stato fra i più fermi sostenitori del tecnico romano, ritenuto inesperto per determinati livelli e soggiogato dai leader dello spogliatoio.
Non a caso i primi colpi di mercato primaverili furono gli svincolati Hugo Campagnaro e Marco Andreolli. Il primo fedelissimo di Mazzarri sin dai tempi della Sampdoria; il secondo vero e proprio pallino dell'allenatore di San Vincenzo, che già l'estate scorsa l'aveva richiesto a Bigon per il suo Napoli. Senza dimenticare quel Mauro Icardi trattato proprio dai partenopei lo scorso 31 gennaio per tentare di soffiare il tricolore alla Juve.In apparenza normali dinamiche di mercato, ma a intavolarle è stato il medesimo Marco Branca. L'uomo che - insieme al direttore generale Marco Fassone - è stato il principale sponsor di Mazzarri in queste settimane con Moratti. L'uomo che in molti vorrebbero allontanare da Corso Vittorio Emanuele e che, altresì, continua a restare in sella. Nonostante abbiano tentato più volte di disarcionarlo. Nonostante i contatti con Sartori, Leonardi e il possibile ritorno del "figliol-prodigo" Leonardo. Branca che con Mazzarri (c'è già l'intesa per un contratto da 3,2 mln netti a stagione, da definire solo la durata fra biennale o triennale) è pronto a rifare grande l'Inter.
D'altronde - in molti l'hanno scordato repentinamente - fu proprio Branca a edificare la squadra del Triplete 2010. Prima acquistando Julio Cesar e Cambiasso a parametro zero e poi con il capolavoro dell'agosto 2009. Un Branca che nell'estate in questione oppose il Gran Rifiuto nei confronti dello Special One Mourinho, determinato nel volere a tutti i costi Deco e Carvalho. Al loro posto arrivarono Sneijder e Lucio e i nerazzurri vinsero tutto nel maggio seguente.
Qualche errore nell'ultimo biennio Branca l'ha certamente commesso, vedi Forlan, Alvarez e Schelotto. Ora è pronto a ripartire: con Mazzarri al timone e rinnovata fiducia.
Dopo la disfatta interna con l'Udinese anche Moratti, ovvero l'ultimo baluardo stramaccioniano, è capitolato. Ad oggi il vero trionfatore in casa nerazzurra è il dirigente nativo di Grosseto, che si appresta a festeggiare il suo primo decennio da uomo-mercato dell'Inter.
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