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Paolillo: “Al-Khelaifi si ricordi di una cosa. Il Psg? Sta nel FPF perché…”

Marco Astori

Le parole dell'ex ad nerazzurro: "Il FFP era partito con l'intenzione d'introdurre il salary cup, ma fu bloccato dall'UE perché limitava la libertà dei lavoratori"

Intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera, Ernesto Paolillo, ex ad dell'Inter, ha parlato così di Nasser Al-Khelaifi presidente dell'Eca: "Intanto mi auguro che l'attuale presidente dell'Eca si ricordi di difendere gli interessi di tutti i club perché non tutti sono ricchi come il Psg. Lui può andare d'accordo con la Uefa e far pesare il fatto che lo spettacolo offerto dal club transalpino e dalle altre big altri non possono garantirlo. Tornando indietro, il FFP era partito con l'intenzione d'introdurre il salary cup, ma fu bloccato dall'UE perché limitava la libertà dei lavoratori. Dovendo mettere un altro parametro, quello più logico sembrava fosse legato ai ricavi: più guadagni, più puoi spendere. Ci sono state però elusioni in alcuni paesi (Francia, Inghilterra), attraverso un meccanismo legato alle sponsorizzazioni.

Ci spiega come fa il Psg a stare dentro il FFP?

"E' chiaro. I ricavi sono molto alti, a questi va aggiunta la sponsorizzazione del brand Qatar difficile da valutare, quindi o si mettono regole fisse per quantificare questi introiti o si può dire tutto e il contrario di tutto. Questo discorso vale anche per il Manchester City”.