L'Inter si è esposta sul voler sostituire Cuadrado a gennaio. Vista la bravura dei dirigenti nel cogliere le opportunità, si aspetta che a fari spenti possa arrivare anche qualcuno davanti?
"Ausilio è estremamente bravo, Marotta addirittura stratosferico. Sono quindi convinto che se si presenterà l'occasione giusta, la coglieranno al volo. Sanno scegliere, sono bravi. Beppe è il numero uno, inutile girarci attorno".
Teme l'Atletico di Simeone?
"Un sorteggio difficile. Non sono fra quelli che cantano vittoria perché abbiamo pescato l'Atletico e non il Real. C'è un aspetto in particolare che non depone a nostro favore".
Ovvero?
"L'Atletico non ti fa giocare, blocca davvero il gioco degli avversari. Questo ci farà soffrire, mi auguro che Inzaghi trovi le contromosse giuste. Ci aspetta una trasferta difficilissima, però ce la possiamo giocare. Se tutti saranno in forma al momento giusto".
L'anno scorso già in tempi non sospetti lei vedeva l'Inter da finale di Champions. Quest'anno?
"Sì, anche se siamo un po' più deboli dello scorso anno. Insisto: non è colpa dei dirigenti dell'Inter, ma un conto è l'attacco Lautaro-Lukaku, un altro è quello attuale. A voler esagerare sa quale attacco mi sarebbe piaciuto?".
Quale?
"Lukaku e Lautaro, con Thuram pronto ad entrare".
Che immaginiamo fosse l'idea iniziale della dirigenza, prima del caos con il belga.
"Esatto. E' andata così, ma sono stati molto bravi a trovare il francese e l'allenatore ad inserirlo così bene nei suoi schemi".
Che ne pensa della Superlega?
"E' indubbio che ci sia stato un monopolio da parte di Uefa e Fifa. Che ci siano dei problemi all'interno del mondo Uefa nella distribuzione dei fondi lo è altrettanto, altrimenti questo scontento che ha fatto scatenare tutto, non ci sarebbe stato. Mi lasci però dire una cosa".
Prego.
"Questa è la rivolta dei ricchi, non del calcio. O meglio: la rivolta dei ricchi del mondo del calcio. Il fascino di una Champions è unico. Magari si possono ottenere delle divisioni più soddisfacenti degli utili da parte dell'Uefa, ma siamo sinceri: i tornei europei attuali permettono a tutti di competere in base alle proprie forze ed aspettative. La Superlega così come è stata pensata rischia di ricordare i tornei degli Harlem Globetrotters: ci sono loro e poi gli altri a fare da sparring partner, questo non va bene".
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