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Pardo: “Istanbul nessun trauma. La finale ha reso l’Inter più forte e Inzaghi sembra un altro”

Il giornalista Dazn, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della nuova Inter e della consapevolezza della squadra di Inzaghi

Il giornalista Dazn Pierluigi Pardo, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della nuova Inter e della consapevolezza della squadra di Inzaghi:

L’Inter di questo inizio stagione sembra molto più forte e convinta, nonostante la delusione di Istanbul. Non era scontato, anzi nella storia dello sport spesso le sconfitte in finale, soprattutto quelle onorevoli, lasciano conseguenze psicologiche pesanti. Stavolta, il contrario. Il trauma non c’è. Lo confermano anche i tifosi. Per molti di loro e soprattutto per la squadra quella partita non è stata un anello smarrito in un prato (cit.), l’occasione della vita che chissà se mai si ripresenterà. L’opposto, un ricordo di cui andare orgogliosi, un’esperienza formativa contro una squadra pazzesca che ti ha fatto capire veramente quanto sei forte. Aver battuto Pioli nei due derby europei ha dato fiducia alla squadra, così come i complimenti sinceri incassati da Guardiola. Tutto ha rafforzato l’autostima anche se la coppa alla fine l’ha alzata (e non è un dettaglio, certo) Gundogan.

Molto sta anche nel lavoro della società questa estate, una sapiente gimcana tra paletti finanziari e svariati imprevisti. Il telefono di Lukaku che improvvisamente squilla a voto, la visita medica di Samardzic con allegato colpo di scena successivo, la scelta ardita di Cuadrado che divide la tifoseria. Imprevisti che non hanno cambiato il risultato finale. Marotta, Ausilio e Baccin sono stati bravi e fantasiosi e hanno costruito una rosa certamente competitiva e profonda. Il centrocampo è davvero tra i più forti d’Europa, la difesa è solida (nessuno al momento rimpiange Skriniar), davanti c’è il miglior Lautaro di sempre e l’unico dubbio può essere legato ad aspetti quantitativi con soli quattro riferimenti nel ruolo. 

E poi c’è Inzaghi, che adesso sembra un altro. Lo stato di tensione di dodici mesi fa è completamente sparito, l’ex Signor “Spiaze” vede finalmente e meritatamente riconosciuti i suoi meriti. La percentuale di partite finite senza voce è drasticamente calata. Il rinnovo contrattuale è la conseguenza del rendimento positivo. Eppure appena un anno fa dopo le sconfitte fragorose con le romane, nel derby e contro l’Udinese difenderlo era, per chi come me lo stima molto, un esercizio complicato. Pesava il peccato originale dello scudetto del 2022 buttato via. Oggi lo scudetto è l’obiettivo e lui lo dice chiaramente. Perché è ciò che ancora manca alla sua collezione. Non sarà semplice con la Juve senza coppe, il Napoli che nonostante le difficoltà iniziali è comunque la squadra che ha dominato fino a poche settimane fa, i rossoneri che non saranno sempre quelli del derby e le romane che proveranno a risalire. Vincerlo è la priorità della stagione con la Champions, che può essere il territorio ideale per scorribande golose. In Europa lo status di outsider di lusso l’Inter se l’è meritato sul campo. Non ne vedo molte più forti in giro, ma è meglio non pensarci. 



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