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Parolo: “Inzaghi sa come far male al Napoli. Baricentro basso per poi scatenare Lukaku”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex centrocampista della Lazio Marco Parolo ha parlato della sfida tra Inter e Napoli

Andrea Della Sala

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex centrocampista della Lazio Marco Parolo ha parlato della sfida tra Inter e Napoli e delle mosse del suo ex tecnico Simone Inzaghi:

«Simone sa come affrontare il Napoli. Ha tanti modi per giocarsi questa partita. E ha gli uomini giusti per riuscire a vincere». 

Davanti a questo Napoli, è giusto modificare il proprio tipo di calcio?

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«Io dico che l’Inter è capace di adeguarsi all’avversario che incontra. L’ha già fatto vedere in questa stagione, basti pensare alla sfida di Milano con il Barcellona. Mi aspetto in campo una squadra che non abbia voglia di concedere spazio e profondità al Napoli. E che dunque decida a priori di abbassare il baricentro».

Con quale obiettivo?

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«Per due motivi. Il primo: non concedere campo a Osimhen e in generale a una squadra, il Napoli, che con tanti metri davanti sa essere molto pericolosa. Il secondo motivo si chiama Lukaku. Romelu ha lo strappo per far male, per allungare una squadra che in realtà sarà raccolta nella propria metà campo. Ecco, l’Inter me la immagino così: corta, che sappia fare molta densità in mezzo e che sia rapida a innescare il suo centravanti. Il che non significa rinunciare a palleggiare, ma magari sarà giusto farlo più “bassi”, anche per provare a stancare il Napoli. A centrocampo saranno decisive le prestazioni delle due mezzali, Barella e Mkhitaryan. So bene, per esperienza personale, quanto quelle due posizioni siano centrali nel gioco di Inzaghi».

Parolo: “Inzaghi sa come far male al Napoli. Baricentro basso per poi scatenare Lukaku”- immagine 2

Ok il baricentro basso. Ma dove può colpire l’Inter?

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«Ricordo che alla Lazio spesso il gioco si sviluppava lungo la catena di sinistra. È lì che il pallone veniva lavorato, la zona in cui l’azione offensiva nasceva, dove gli avversari venivano attirati. Ma poi, molto spesso, la conclusione dell’azione avveniva dall’altra parte. Ecco, mi aspetto la stessa cosa da questa Inter. S’è già visto in passato, sarà così anche contro il Napoli. Immagino che il pallone sia molto spesso dalle parti di Dimarco, Mkhitaryan e lo stesso Dzeko. E che poi però al tiro si arrivi dall’altra parte, con gli inserimenti di Dumfries e dello stesso Barella. Dimarco ha il piede per arrivare in maniera molto precisa per spostare il pallone rapidamente da una fascia all’altra. E aggiungo una cosa: Inzaghi ha tante soluzioni anche a partita in corso. Guai a sottovalutare Gosens: se sta bene, anche entrando nel finale può impattare sulla sfida in maniera fenomenale».

La coppia Dzeko-Lukaku, poi.

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«Sono potenzialmente letali per chiunque. Perché sappiamo quanto il bosniaco sia in grado di abbassarsi a giocare il pallone, di dialogare con i centrocampisti, di trovare Lukaku. Oppure di girarsi e innescare gli esterni. Sulle due fasce l’Inter può far male. Può colpire il Napoli, sorprendere Spalletti. Se Dumfries conferma il livello di prestazione del Mondiale, diventa difficile da contenere. E poi, tornando a Dzeko e Lukaku: immaginate cosa vuol dire doversi difendere con due presenze simili dentro l’area. L’Inter li cercherà molto con palloni dalle fasce».

Lobotka è il cervello del Napoli. Val la pena spendere un uomo per seguire da vicino lo slovacco?

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«Racconto una cosa. Quando con la Lazio affrontavamo l’Inter, Inzaghi chiedeva ai due attaccanti di schermare Brozovic. Ecco, credo che possa essere ripetuta la stessa mossa con Lobotka. Non credo che a Lukaku, nello specifico, sarà chiesto grande pressing. Però lui e Dzeko avranno probabilmente il compito di piazzarsi davanti al centrocampista, di sporcare la linea di passaggio, di fargli ricevere il pallone avendo da superare anche i due attaccanti, dunque una linea in più da affrontare. In una parola: rendergli la vita difficile. E Inzaghi sa come complicare la serata di Spalletti».

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