Eppure si continua a parlare di un gioco deficitario, nonostante sia a due punti dall’Inter.
—“Il risultato viene prima di tutto. E ognuno ha il proprio stile e le proprio idee, si può vincere in tanti modi: ‘alla Guardiola’, magari ‘alla Inzaghi’ oppure ‘alla Allegri’. La squadra ha riacquisito una certa mentalità e il gioco proposto nasce dalle caratteristiche dei giocatori”.
Giusto, quindi, proporre questo tipo di calcio?
—“Certo, Allegri non potrebbe fare altrimenti. Faccio un esempio: dietro Inzaghi ha degli elementi che amano avere il pallone tra i piedi, la Juve con Gatti, Rugani e Bremer conta su difensori puri e meno tecnici. Non a caso, abbiamo visto spesso Alex Sandro nei tre. Massimiliano ha trovato il giusto equilibrio: sta facendo bene ed è giusto che vada avanti su questa strada”.
L’Inter è la favorita per lo Scudetto?
—“Sì, non solo per la rosa. Gioca bene, il merito è di Inzaghi e del suo staff. Nel tempo la squadra ha consolidato certe idee e la dirigenza è stata brava a scovare alcuni uomini, Thuram in primis: un attaccante perfetto che si sposa alla grande con il gioco proposto dall’allenatore. D’altronde, Marotta è una garanzia”.
Domenica al “Maradona” sono stati maggiori i demeriti del Napoli?
—“No, l’Inter ha fatto una grande partita e gli azzurri non hanno fatto così male. In generale, stanno pagando la partenza di Kim che nel complesso avrebbe garantito 4-5 punti in più. Mazzarri, comunque, ha già un merito: ha ricompattato il gruppo, a partire da Osimhen. La colpa di Garcia è stata quella di non aver trovato il giusto feeling con i ragazzi, nonostante certe problematiche fossero da mettere in conto: ripartire dopo aver perso il ‘Comandante’ (Spalletti, ndr) sarebbe stata dura per chiunque. Voglio, però, aggiungere: con il tecnico francese forse qualche giocatore non si è messo in discussione”.
(Dazn)
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