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Pasini (CorSera): «Il camaloeontismo spinto di Mancini. Ha capito la cosa fondamentale da…»

Lorenzo Roca

L’Inter capolista al momento non ha un leader ma eroi intercambiabili, come li definisce Alessandro Pasini del Corriere della Sera: «redistribuzione delle responsabilità per la gloria di tutti. Ognuno qui è indispensabile ma tutti...

L'Inter capolista al momento non ha un leader ma eroi intercambiabili, come li definisce Alessandro Pasini del Corriere della Sera: «redistribuzione delle responsabilità per la gloria di tutti. Ognuno qui è indispensabile ma tutti sono sostituibili, anche Medel, l’uomo di movimento più utilizzato. Mancini non l’ha scoperto subito. Fino alla 7ª giornata aveva cambiato poco: uno, massimo 2, solo una volta 3 uomini, nel derby. Poi la svolta con la Juventus: primo 4-4-2 e 4 facce nuove. Di lì non si è più fermato: 4 cambi alla 9ª, poi due volte 6, una 5 e domenica contro il Frosinone 4. Fattori diversi, esiti simili. Com’è nata questa frenesia del ricambio? Un po’ è lettura attenta del lavoro settimanale e voglia di tenere accesa tutta la rosa in un anno senza coppe; molto è il riconoscimento che la prima identità da fondare era quella «spirituale», più importante di quella tattica. Ecco allora il camaleontismo spinto, lo slalom fra i moduli e l’assenza di spocchia nell’adeguarsi, come Zelig di provincia, al sistema degli avversari se serve».