A TuttoSport, il noto attore Giorgio Pasotti, di fede interista, ha parlato dell'imminente derby della Madonnina e della stagione che finora hanno svolto gli uomini di Spalletti:
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Pasotti: “Spalletti ha dato un’identità. Cina? Conosco la cultura, in però Zhang vero…”
L'attore di fede nerazzurra: "Che emozione i derby con Mourinho, lui faceva sognare. E che malinconia per gli anni dei Moratti"
Giorgio Pasotti, domenica si gioca il derby: come vede l'Inter in questo momento? "Direi che grazie a Spalletti c’è finalmente un’identità nella squadra. Del resto, i giocatori, più o meno sono gli stessi dell’anno scorso. Vedo una nuova determinazione e una nuova ambizione. Sembra quasi che la squadra entri in campo con la sola idea di vincere, non pensando nemmeno alla possibilità di un pareggio, figuriamoci di una sconfitta. Questo è già molto positivo per una squadra che deve ambire a certi risultati che non sono di certo quelli di arrivare quinti o sesti. L’Inter, con la storia che ha, ma anche per gli investimenti che sono stati fatti, non può che ambire ai primissimi posti della classifica".
In estate alcuni tifosi sono rimasti un po' delusi per come si è mossa la società. Lei che conosce bene la cultura orientale cosa pensa dell'operato di Suning? "Io in Cina ho studiato all’università, diciamo che conosco bene le dinamiche della popolazione. Credo che per un orientale sia molto difficile capire quanta passione si celi dietro una squadra di calcio italiana. È ovvio che io guardi con un po’ di malinconia alla famiglia Moratti, che invece di passione (e non solo quella) per l'Inter ne ha spesa tantissima. Da parte della famiglia Zhang vedo un atteggiamento molto più distaccato, poi certo, una proprietà deve dare una grande organizzazione al club e investire del denaro. Mi sembra che quello sia stato fatto e quindi va comunque bene. Manca quel carico di passione che, secondo me, non appartiene alla loro idea del calcio".
Il derby segue gli impegni con le Nazionali. Crede che questi impegni influiscano su come i giocatori arriveranno a un appuntamento tanto importante? "Avendo fatto io sport a livello agonistico so perfettamente che il corpo umano, per quanto sia allenato, richiede dei momenti di riposo. Invece mi sembra che questi ragazzi siano costretti a giocare una partita ogni 2, massimo 3 giorni. Infatti si cercano giocatori sempre più giovani, considerando che il corpo di un ragazzo è più resistente e recupera più facilmente. Ma credo dovrebbero giocare meno anche per il bene dei tifosi: ormai c’è una partita ogni quarto d'ora! Penso nostalgicamente all’attesa che c’era tra una domenica e l’altra quando ero piccolo. Tutto questo calcio fa un po’ disamorare".
C'è un derby che ricorda con particolare piacere? "Tra quelli più recenti, i derby di Mourinho. Lui faceva davvero sognare, anche perché come guida era fantastico. Aveva creato un gruppo, con Zanetti, Cambiasso, Milito e tutti gli altri, veramente affamato di vittorie".
Nell'Inter attuale, chi la fa sognare? "Il tifoso si infiamma Con le stelle. Oggi, di stelle vere e proprie l'Inter non ne ha. Anche i nomi più amati, per me sono degli ottimi giocatori, non delle stelle. L’organico è buono e per ora sta funzionando, spero che continui per il derby e oltre. Certo che se ci fossero giocatori come Messi o Cristiano Ronaldo… Per accendere un tifoso servono questi, oppure tante vittorie".
È questa la stagione giusta per ricominciare a vincere?"L’allenatore sembra che abbia dato l’indirizzo alla squadra, i giocatori rispondono. Se i risultati continuano così, servirebbe qualche colpo a gennaio, che credo verrà fatto. Per me, l’Inter è un passo avanti rispetto al Milan che di giocatori ne ha comprati forse troppi, ha cambiato quasi tutta la squadra".
Dove crede che arriverà l'Inter a fine campionato? "Dietro alla Juve e soprattutto al Napoli, che oggi come oggi è una squadra che mi diverte tantissimo: al di là di quello che farà in Champions, in Italia è quella più divertente e bella da vedere. Dopo Napoli e Juve, vedo Roma e Inter più o meno a pari merito, in zona Champions".
Cosa pensa dell'introduzione del Var?"Mi chiedevo quando sarebbe arrivato anche nel calcio. In campo si vedevano scene orrende, capannelli di giocatori che si facevano sotto all’arbitro spingendo, strattonandolo, visivamente diseducativi. Nulla avevano a che vedere coi principi dello sport. Quindi il Var non solo è giusto, è doveroso".
In passato ha dichiarato che una delle caratteristiche principali del tifoso interista è l'autoironia. Crede che quest'anno bisognerà fare meno ricorso all'autoironia se l'Inter andasse meglio che nelle passate stagioni? "Tutti i grandi tifosi dell’Inter quando parlano della propria squadra, lo fanno sempre con grande autoironia. E sono convinto che questo aspetto sia da preservare sempre, a prescindere dai risultati. Peraltro mi sembra che il calcio stia diventando un po’ troppo serio, l’ironia andrebbe recuperata in tutto l’ambiente".
(Fonte: Alessia Scurati, TuttoSport 13/10/17)
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