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Pasqualin: “Wanda Nara agente? La colpa non è sua. I cinesi mi preoccupano…”

Francesco Parrone

"L'unico orientale che abbiamo conosciuto è Thohir, che scappa col bottino perché ha fatto il colpo"

"È stato fin qui un mercato importante, con prezzi che hanno acceso la fantasia e in realtà forse sono esorbitanti per il valore intrinseco dei calciatori". Così a TuttoMercatoWeb.com l'avvocato Claudio Pasqualin sulla finestra di mercato che si chiuderà il 31 agosto.

Si spieghi meglio avvocato...

"Difficile considerare che Pogba valga cento milioni o giù di lì. Questo è l'effetto trascinante verso l'alto per le trattative successive".

In tutto questo ci ha guadagnato Mino Raiola.

"Complimenti a lui, un professionista molto attento, esperto e abile che altro non ha fatto che ottimizzare una situazione creata da lui stesso. Lo ha portato alla Juve, ha previsto la percentuale sulla futura vendita e lo ha rivenduto al Manchester United. Cosa gli si può dire? Se tutto è fatto nel rispetto delle regole, chapeau".

Un po' meno professionale Wanda Nara con il caso Icardi?

"L'ultima colpevole di questa situazione è lei. Wanda Nara s'inserisce in un vuoto assoluto normativo suggerito dalla follia dei nostri dirigenti. L'idea madre è partita da Blatter, ma poi i vari dirigenti ci hanno messo del loro per peggiorare ancora di più le cose. Non s'è trattato di una liberalizzazione aprendo le porte a tutti, ma di una clamorosa dequalificazione che è il trionfo della competenza autocertificata su modulo prestampato. Adesso basta dire che sei bravo e fai il procuratore, non conta il titolo di studio e più nulla. S'è dequalificata una professione senza tenere conto delle particolari esigenze del mondo del calcio. Non penso che ai dirigenti stia bene parlare con persone che vengono da altre esperienze fuori dal calcio, ma è consentito...".

Intanto in Italia arrivano gli investitori stranieri. Dai cinesi al Milan e all'Inter, a Frank Cascio che vuole il Palermo.

"Mi preoccupano le motivazioni".

In che senso?

"Se il calcio interessa unicamente per il business, come nel caso di Inter e Milan, sono preoccupato. Vedere il Diavolo che si trasforma in dragone magari di carta pesta mi angoscia. Si sa come sta andando il mondo, ci sono compagnie che investono per affermare il proprio nome, al di là delle vittorie e le sconfitte. A loro interessa che circoli il nome, il marchio della Nazione. Ma bisogna vedere quanto queste esigenze coincidono con quelle dei tifosi. Per me il tifo è la difesa dei valori domestici, dell'appartenenza della propria comunità. Ora che a capo della comunità del Milan e dell'Inter ci sono due con gli occhi a mandorla con tante cose da chiarire, non so quanto sia bello. L'unico orientale che abbiamo conosciuto è Thohir, che scappa col bottino perché ha fatto il colpo. Perplessità e scetticismo permangono, non c'è entusiasmo nel vedere che il Milan e l'Inter sono in mano ai cinesi. Poi per quanto riguarda il Palermo, ogni storia è propria: gli imprenditori con una faccia ben chiara ben vengano. Per esempio a Bologna è arrivato Saputo, che ha patrimonio e potenza per mantenere una società di calcio. Ecco, se c'è un faccia e un nome ben venga l'investimento straniero: almeno sai con chi prendertela".

Nessun entusiasmo quindi per gli investimenti stranieri...

"No, perché sono il segno del fallimento e del decadimento del nostro calcio".

Mercato: chi sarà ancora protagonista?

"Ormai si avvia verso la chiusura. Ma credo a qualche botto del Napoli e penso che anche l'Inter farà qualcosa. Non mi aspetto molto invece dal Milan, almeno non ai livelli che i tifosi si augurano".