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Pastore, l’Inter insiste fino al fotofinish. Il Flaco si riduce l’ingaggio, ma il Psg…

Intanto l'argentino è convocato per la Coppa di Francia contro il Rennes

Andrea Della Sala

Quella di ieri è stata una lunghissima giornata per Piero Ausilio e Walter Sabatini, barricati in sede per cercare di garantire altri due rinforzi per Luciano Spalletti che, dopo il passaggio al 4-3-3, ha chiesto l’arrivo pure di un mediano da piazzare davanti alla difesa. Il colpo grosso, naturalmente, sarebbe però l’arrivo di Javier Pastore su cui vanno registrate le parole di Unai Emery: «Ho parlato molto con lui. È un grande giocatore e, quando è pronto, riesce a essere importante per la squadra. Per il bene della squadra vorrei che restasse, ma se non è felice qui io devo comunque pensare agli interessi collettivi e non ai singoli. So che c’è il Mondiale e che tutti vogliono giocare di più. Dipende da lui e dal club». L’allenatore ha comunque precettato il Flaco per la finale di Coppa di Lega contro il Rennes in calendario stasera. 

L'Inter e l'agente del giocatore lavorano per convincere il Psg ad accettare un prestito oneroso con diritto di riscatto. Il tutto mentre Pastore ha già deciso di spalmare l’ingaggio del contratto in scadenza al 2019 allungando fino al 2021 l’accordo che lo legherebbe all’Inter. «Pastore? Io ho un feeling con tutte le cose belle della vita, compresi i giocatori forti - le parole di Sabatini in serata all’uscita dalla sede - è una fase di gestazione, una situazione complessa e aggiungerei anche improbabile». Parole che si sposano con la realpolitik di Ausilio: «Non ci sono novità su nessuno, io regalo solide realtà, non sogni. Dobbiamo lavorare, ci pagano per quello. I sogni non appartengono al nostro mestiere, cerchiamo le cose serie che servono all’Inter. Al momento non ci sono le condizioni né per Pastori né per altri. Icardi? Non rispondo, non è un messaggio che ha inviato a noi». 

(Tuttosport)

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