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Il noto giornalista di Tuttosport, Alberto Pastorella, ha detto la sua, sull'acquisto di Gagliardini da parte dell'Inter: "Se sarà un campione e un leader, lo si potrà scoprire solo fra qualche tempo. Se non solo si ispirerà a Pogba, come ha detto ieri, ma ne seguirà anche, almeno in parte, le orme, pure questo lo capiremo in seguito. Ma quello che già oggi dice e spiega l'acquisto di Roberto Gagliardini da parte dell'Inter è che il club nerazzurro ha (verrebbe da dire finalmente...) imboccato una strada nuova. Mai percorsa, ormai, da anni: puntare sui giovani italiani. Forse è dai tempi del primo Ranocchia (2011) che questa filosofia era stata abbandonata. Sempre a caccia di talenti stranieri, che peraltro spesso si sono anche rivelati autentiche "bufale", l'Inter ha smarrito il suo dna italiano. E questo è un fattore che sicuramente ha inciso, a livello di risultati. Basta guardare le ultime campagne acquisti, per cogliere il trend. Nel mercato 2015 sono arrivati Murillo, Kondogbia, Miranda, Montoya, Biabiany, Jovetic, Perisic, Felipe Melo, Alex Telles, Ljajic. Tracce di italiani? Nessuna. In quello precedente Vidic , Krhin, Obi, Mbaye, Dodò, M'Vila, Osvaldo, Medel. Anche qui, nulla. Vero, quest'estate è stato ingaggiato Candreva, ma si tratta di un classe 1987, capitano della Lazio. Italiano, certo, ma ormai più che affermato. E in mezzo ai solito stranieri: Banega, Gabigol, Joao Mario, Ansaldi. In precedenza, un altro italiano (a parte Santon e Andreolli, presi per la lista Uefa) era stato D'Ambrosio, comunque arrivato all'Inter a 26 anni. Gagliardini è tutta un'altra cosa, rispetto al mercato degli ultimi anni: ecco perché ancor di più bisogna fare il tifo per la sua piena realizzazione in maglia nerazzurra. "
(Tuttosport)
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