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Pato: “Derby combattuto, lo decide Leao. Milan forte e ha un vincente come Ibra”

Andrea Della Sala

l'ex attaccante del Milan Pato ha parlato dell'atmosfera del derby con l'Inter e ha dato il suo pronostico per sabato

Intervistato da Gazzetta.it, l'ex attaccante del Milan Pato ha parlato dell'atmosfera del derby con l'Inter e ha dato il suo pronostico per sabato:

Se le diciamo derby, qual è la prima immagine che le viene in mente?

“Me ne vengono in mente due. Quello vinto 3-0 (2 aprile 2011, ndr), a San Siro fu un grande show, qualcosa di bellissimo. E poi il mio primo gol in un derby (sconfitta per 2-1 del 15 febbraio 2009, ndr), su assist di Jankulovski”.

Il derby del 2011 peraltro fu quello che contribuì ad accompagnarvi verso lo scudetto.

“Quell’anno andava tutto alla grande. Fu una partita fondamentale per dimostrare ai tifosi che potevamo davvero vincere lo scudetto”.

Questo Milan può lottare con l’Inter fino alla fine per lo scudetto?

“La squadra è forte e ha un grande esperto di scudetti come Ibra. Lui sta facendo capire l’importanza di vincere ai compagni. Quando sei giovane ovviamente vuoi vincere, ma se non succede non casca il mondo. Torni a casa, ti rilassi, giochi alla Play, poi ti ripresenti al campo il giorno dopo. Ma così è sbagliato. Occorre invece capire l’importanza di mettersi addosso la maglia del Milan e quanto conta vincere. L’importanza di fare i tre punti anche nelle partite più facili”.

L’ipotesi Kessie al centro della trequarti le piace?

“Kessie è un ottimo giocatore, che può fare più ruoli. Dico solo che il Milan ha tanti calciatori che possono fare la differenza e dare la vittoria”.

Uno di questi è senz’altro Leao: la stupisce la sua crescita così improvvisa ed esplosiva?

“Quando un giocatore arriva al Milan ed è giovane non è facile imporsi subito. Il Milan è un club grosso e hai sempre i fari puntati addosso. Lui deve capire che può fare la differenza e spero possa succedere nel derby. Se ci riuscirà, sarà un ulteriore salto di qualità”.

Lei ha giocato con Maldini. Ora come lo vede dietro la scrivania?

“Lui è un esempio. Per me è stato compagno, amico, papà, fratello, mentore. Sta continuando a dare la sua vita al Milan e quindi tutto ciò che fa, o pensa di fare, va in questa direzione. A volte gli mando qualche messaggio per ricordargli di guardare anche negli Stati Uniti…”.

Domanda di chiusura inevitabile: come finisce il derby e chi è l’uomo del match.

“Vedo un derby molto difficile e combattuto, che si sblocca alla mezzora del secondo tempo con un gol di Leao e finisce uno a zero per noi”.