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Paulo Sousa: “Inter stanca? Non ci credo. Possono vincere tutte le competizioni”

Marco Astori

Le parole del tecnico della Salernitana: "Ci deve essere voglia e orgoglio di affrontare avversarie del genere. La gioia e la convinzione non devono mai mancare"

Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida con l'InterPaulo Sousa, tecnico della Fiorentina, ha parlato così in vista della partita di domani: "Bisogna essere orgogliosi di affrontare una squadra del genere. Abbiamo preparato la nostra strategia, ci saranno spazi nei quali inserirci per avere vantaggi rispetto al comportamento degli avversari. E' chiaro che dovremo stare attenti al reparto offensivo dell'Inter, occorreranno convinzione, determinazione e gioia perchè i nerazzurri hanno la miglior rosa individuale della serie A. In tanti momenti occorre la consapevolezza che dovremo soffrire, sperando che ci possa accompagnare anche un pizzico di fortuna. E la porteremo dalla nostra parte solo se saremo bravi dal primo all'ultimo minuto".

L'Inter è reduce da un periodo negativo, il loro obbligo di vincere e la stanchezza per la coppa potrebbero giocare a favore della Salernitana?

"Non credo a una squadra stanca. Hanno vinto la Supercoppa, sono in semifinale di Coppa Italia e sono tra le prime otto in Europa. Solo in campionato sono leggermente in ritardo, ma ci sono tutti i presupposti per restare tra le prime quattro e qualificarsi in Champions. Hanno una rosa ampia, individualmente di qualità, che consente di trovare sempre soluzioni. Dovremo mettere in campo armi diverse, ma non aspettatevi un avversario stanco fisicamente e mentalmente. Sono ed erano in grado di vincere tutte le competizioni".

Un suo ricordo dell'esperienza all'Inter?

"Non vivo di ricordi, sono proiettato al presente. Io penso a ciò che posso controllare, avevo la stessa mentalità anche quando ero giocatore. So che è una società importante, di tradizione, e qui ho trovato tantissimi campioni. Mi sono divertito a giocare lì. Ero a Dortmund, mi chiamò Moratti e riuscì a portarmi a Milano strappandomi a due società importantissime spagnole. C'era Ronaldo, il migliore al mondo in quel momento. Sposavano la mia mentalità: volevano vincere tutte le partite".

Inter molto forte sul gioco aereo, pensa a una Salernitana più attrezzata sul piano fisico?

"Parto dal centrocampo. I loro mediani non sono tanto alti, ma fisici. Contro tutti gli avversari, soprattutto contro chi è tecnicamente inferiore, dimostrano di essere forti sulle palle inattive. Proprio per questo ho studiato, mi sono aggiornato e ho trasmesso le mie idee alla squadra. Avevo pensato a Fazio titolare, ma purtroppo anche ieri ha avuto qualche problema e non sarà inserito nell'elenco dei convocati. Attacco? Piatek sta lavorando bene. Non partirà sempre dal primo minuto, toccherà a me trovare altre soluzioni quando deciderò di non schierarlo dall'inizio".

Battere l'Inter significherebbe essere salvi?

"Abbiamo acquisito consapevolezza e identità. Ogni momento è buono per avvicinarsi al nostro obiettivo, teoricamente la chance era arrivata già a La Spezia domenica scorsa. Abbiamo già ottenuto un risultato positivo col Milan, tra l'altro con una prestazione di livello. Ci deve essere voglia e orgoglio di affrontare avversarie del genere. La gioia e la convinzione non devono mai mancare. Tocca a noi rendere orgogliosi i tifosi, vanno rappresentati al massimo perchè lo meritano. Poi non è detto che porteremo sempre a casa punti a cospetto delle big, ma è obbligatorio creare i presupposti per crederci".

(TMW)