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Pazzesco a Brescia, gli ultrà  esonerano Gallo. Lui rinuncia a…

Lorenzo Roca

Fabio Gallo, 42 anni, una vita da centrocampista, un presente da allenatore, ha portato con sé anche i ritagli di vecchie interviste, da utilizzare come prova per dimostrare di non aver mai tradito la causa. Ma gli ultrà del Brescia non hanno...

Fabio Gallo, 42 anni, una vita da centrocampista, un presente da allenatore, ha portato con sé anche i ritagli di vecchie interviste, da utilizzare come prova per dimostrare di non aver mai tradito la causa. Ma gli ultrà del Brescia non hanno cambiato idea: sulla panchina delle rondinelle non lo vogliono. E Gallo, ingaggiato come vice di Marco Giampaolo, non ha firmato il contratto. Esonerato dai tifosi, prima ancora di cominciare.Gallo, ex capitano dell’Inter baby (scudetto Allievi e Primavera), approda al Brescia nel ’92: gioca poco e va via in prestito a gennaio, la squadra finisce in B. Torna e viene promosso in A, retrocede in B l’anno dopo. Nel ’95 passa all’Atalanta, ne diviene un simbolo per sei stagioni e vi ritorna nel 2009 per cominciare ad allenare nel vivaio (tre anni). E questo è il peccato che gli viene imputato: essere diventato atalantino. Sabato mattina Gallo ha incontrato al centro sportivo della Badia gli ultrà della Curva Nord bresciana, per un chiarimento, alla presenza degli agenti. Nessun tono sopra le righe ma posizioni inconciliabili: «Niente di personale ma qui non ti vogliamo». A nulla è valso sfogliare una rassegna stampa di 20 anni, per dimostrare di non aver mai avuto comportamenti offensivi. La società lo ha confermato ma lui, per non alimentare questa guerra, ha scelto di rinunciare all’ingaggio: resta disoccupato, parlerà a giorni con una nota.