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Dalle colonne di Repubblica, Gabriele Romagnoli snocciola tutti i motivi per essere pazzi di Nicolò Barella. Il centrocampista sta attraversando un momento di forma straordinario, in questo momento è l'uomo che fa la differenza in questa Inter.
"Più amato e pubblicamente lodato dopo Draghi è uno che lavora con Conte. Si chiama Nicolò Barella e nel "governo nerazzurro" fa il ministro dei Trasporti, favorendo la risalita della palla verso il confine avversario e spesso varcandolo. Sul campo ha messo d’accordo Conte e Mancini: titolare all’Inter e in Nazionale. Il coro degli inter-nauti è unanime e va oltre gli inter-isti: unità nazionale".
"Perché sono tutti pazzi per Barella? Due ragioni: la prima è nella testa di chi guarda, la seconda negli occhi e nel cuore. Non sfugge che sia decisivo (3 reti e 5 assist fin qui), ma a farlo risaltare è che, appena riceve palla, cerca di portarla o spostarla in avanti. Nel calcio orizzontale o in retromarcia che ci sta affliggendo è un’eccezione. Da un anno all’altro tutte le sue statistiche positive sono in crescita. Più delle altre, quelle dei passaggi filtranti riusciti, di quelli smarcanti, dei tocchi in area e, perfino (lui che è 1,72), dei duelli aerei vinti. E qui scattano le altre ragioni d’innamoramento. È luogo comune che in campo i biondi sembrino iperattivi perché si notano di più. Vale a maggior ragione per i piccoli, che mulinano più gamba nello stesso spazio di corsa. Sono elettrici e Barella lo è ad alto voltaggio. In un’Italia all’ultima stazione rappresenta, perfino, un piccolo modello etico: darsi da fare, osare, migliorarsi e andare sempre avanti".
(Repubblica)
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