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Massimo Mirabelli, attuale capo degli osservatori in scadenza di contratto con l’Inter, ma con una bella gavetta alle spalle (difensore, poi osservatore). Fassone lo ha scelto come direttore sportivo per il nuovo Milan rilevato dai cinesi. "La sua “chimica”? Costruire le squadre, ribaltarle e renderle vincenti", scrive Alfredo Pedullà. E aggiunge: "L’Inter dopo una brevissima parentesi al Sunderland: assunto come osservatore poco più di due anni fa, diventato presto il capo del settore. Grande amicizia con Ausilio, globe-trotter spesso senza portafoglio perché l’Inter immediatamente prima della svolta non poteva allargare i cordoni della borsa. Aveva suggerito Murillo in tempi non sospetti, relazioni eccellenti su Brozovic, quasi una questione di principio quella di portare Perisic in nerazzurro. Forse qualche rimpianto per non aver potuto chiudere operazioni a quattro o cinque milioni che poi sarebbero costate venti o venticinque volte in più. Ma nella vita chi è che non ha rimpianti? Soprattutto se il via libera per un’operazione dipende dalla proprietà, da chi decide se è possibile o meno aprire la cassaforte."
Il suo punto di forza? "Chi conosce bene e apprezza Mirabelli non sa scegliere il suo punto di forza: più bravo come scopritore oppure nella gestione di una squadra, giorno dopo giorno? Bella domanda, risposta complicata. Più facile dare un senso a questo quesito: qual è l’attaccante che ritiene perfetto per qualsiasi allenatore? Aubameyang, da almeno tre o quattro anni. Una cosa è sicura: Mirabelli ha fatto la gavetta, il suo percorso lo ha portato a vivere tutte le situazioni possibili. E per questo Fassone lo ha messo in cima alla lista per il Milan che verrà."
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