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Pedullà: “Ecco la differenza tra Sarri e Allegri. E sul futuro di Pioli dico…”

Matteo Pifferi Redattore 
"Cardinale aveva espresso tutto il suo dissenso pur senza fare nomi, Scaroni ha confermato la fiducia, ci metteremmo in mezzo", dice Pedullà

Intervenuto sulle colonne di Sportitalia, Alfredo Pedullà ha fatto il punto della situazione sul Milan ma anche su Allegri:

"Un telegramma per chi chiede di Stefano Pioli e del suo futuro. Le parole o le virgolette dei diretti interessati in casa Milan lasciano il tempo che trovano: Cardinale aveva espresso tutto il suo dissenso pur senza fare nomi, Scaroni ha confermato la fiducia. Ci metteremmo in mezzo e aspetteremmo il derby di ritorno e il percorso rossonero in Europa League, le altre cose sono chiacchiere di inizio aprile. Esattamente come chi, non sapendo come arrampicarsi sull’argomento Allegri, si concentra sul seguente concetto: “Non capisco perché si parli sempre di Max e non di Sarri che ha fatto male”. Glielo spieghiamo. Punto primo: gli organici degli ultimi tre anni di Juventus e Lazio non sono lontanamente paragonabili, lo sanno anche i neonati dentro una culla. Punto secondo: Sarri ha lasciato durante un campionato negativo, preceduto da un irripetibile secondo posto"

"E dentro il campionato negativo, quello in corso, è arrivato agli ottavi di Champions ma anche alle semifinali di Coppa Italia. Allegri, invece, è riuscito a farsi eliminare dalla famosa Champions dopo averne perse cinque su sei, addirittura schiaffoni dal Maccabi, servono i disegnini? Quindi, il confronto facciamolo sui tre anni, sugli organici a disposizione, e non su UN CAMPIONATO, quello in corso: sarebbe deontologicamente più corretto. Punto tre: Sarri si è dimesso (gesto che vale più di un milione di barattoli di acciughe, salmoni e caviali) per consentire alla Lazio di ripartire, rinunciando a qualche milione e all’interno di un ciclo complessivamente positivo. Di Allegri possiamo dire la stessa cosa? E le famose dimissioni quando? Ci sarebbero stati argomenti molto più importanti, dentro questi tre anni orribili, per farsi da parte senza guardare il contratto e/o i bonifici. Ma Allegri è ancora lì, Sarri ha salutato da un pezzo e l’opinionista della notte si frantuma le unghie – indifendibile lui – arrampicandosi sugli specchi".



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