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Shaqiri, da colpaccio a sacrificabile dopo soli sei mesi. E' questo il titolo di un articolo scritto da Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitalia. L'Inter sta facendo mercato in entrata ma prima o poi (più prima che poi) dovrà concentrarsi su quello in uscita: "Per finanziare le entrate, però, qualche uscita dovrà pur esserci e, a tal proposito, la novità più significativa delle ultime ore è collegata alla posizione di Shaqiri. Già, dopo soli sei mesi il trequartista svizzero prelevato a gennaio dal Bayern Monaco, altra grande operazione chiusa dal ds della Beneamata, non è più un intoccabile. Stranezze del mercato, dal momento che Xherdan era stato richiesto espressamente da Mancini, la cui gestione del giocatore ha però destato più di una perplessità. Non si spiega infatti perché al ventitreenne nazionale elvetico siano stati riservati appena 747 minuti in Serie A...in un'annata sostanzialmente anonima. Sulle 20 occasioni totali in cui è stato a disposizione, soltanto 8 volte è stato impiegato da titolare, 7 le presenze da subentrato mentre in 5 casi il tecnico jesino lo ha lasciato in panchina per tutti i 90 minuti. L'ex allenatore di City e Galatasaray avrebbe dovuto fare buon viso a cattivo gioco e, a maggior ragione, approfittare della stagione nefasta, conclusasi con l'esclusione dalle coppe, per accelerare il processo di ambientamento di un calciatore osannato all'arrivo tra mille aspettative. "A Shaqiri serve ancora un po' di tempo, l'anno prossimo sarà al top": quante volte abbiamo sentito questo ritornello in conferenza stampa? Tante, troppe." econdo Pedullà non ci si ambienta senza mettere minuti nelle gambe: "E forse, chissà, Xherdan Shaqiri non avrà più la possibilità di dimostrare le sue indubbie qualità con la casacca dell’Inter indosso: l’improvvisazione ad alti livelli dovrebbe essere bandita."
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