Intervenuto sul sito di Sportitalia, Alfredo Pedullà ha voluto porre l'attenzione su Stefano Pioli dopo il KO nel derby:
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Pedullà: “Non capisco i ‘tappetini’ per Pioli. Il primo tempo contro l’Inter è…”
"Bisogna essere onesti. Sempre. E quindi non capiamo i “tappetini” spesi nei riguardi di Stefano Pioli. Noi siamo stati i primi a dare a Pioli quanto gli sarebbe spettato nella stagione della meravigliosa cavalcata scudetto, storia recentissima. Ma poi bisogna pensare fino a 2000 e contare fino a 3000 prima di mettersi fuori da Milanello, con microfono in mano, e travestirsi da “avvocati” di Pioli. Sai, mica è colpa sua. Sai, gli infortuni. Sai, lo scudetto è un credito troppo grande. Sai, ma sai cosa? Pioli ha perso il controllo in curva e purtroppo anche sul rettilineo, a 100 chilometri orari e anche a 20 quando basterebbe fare le cose logiche, giuste, per non correre il rischio di andar a sbattere contro il guardrail persino con l’auto praticamente ferma. Pioli memorizzi una cosa: allena il Milan, non il Vattelapesca. Possiamo concedergli l’esercizio, opinabilissimo, di schierarsi all’improvviso con la difesa a 3. Anche se, ce l’hanno raccontato gli allenatori di spessore assoluto, sperimentare una nuova linea dalla sera alla mattina sarebbe come immaginare la neve a Catania il giorno di Ferragosto. Una mezza follia, il suicidio perfetto. Il primo tempo del Milan nel derby è roba che più oscena non si potrebbe, neanche se qualcuno si impegnasse".
"La difesa a 3 non significa mettersi dietro senza soluzione di continuità, aspettando che ti diano due o tre schiaffoni. Pioli ha parlato di ritrovata solidità, ma quale? Ritrovata solidità significa perdere il derby per 1-0 dopo aver rischiato di prenderne tre o quattro? Impossibile. Ripetiamo: non è roba da Milan, al netto di chi fa finta di non vedere e di non capire, indossando una maglia con un microfono in mano. Pioli va aiutato con critiche costruttive, non celebrando uno scudetto che resta suo ma che fa storia e non certo... geografia. Poi c’è la vicenda Leao, con la premessa che Messias mezzala è un obbrobrio: sul portoghese non sappiamo se a incidere sia il rinnovo oppure chissà cosa. Ma la gestione è pessima: pensare di poter rinunciare alla pedina più importante del tuo organico perché l’idea è quella di cambiare modulo, ha lo stesso significato di chi si consegna - impotente - e ignora le necessità della squadra. Pioli rifarebbe le stesse scelte? Beh, non abbiamo parole. Così ha perso altre tre volte. In pratica, si rimetterebbe in mezzo all’oceano con un gommone aspettando l’onda che prima o poi arriva e travolge tutto e tutti. Non ci permettiamo di dargli consigli, ma gli dedichiamo un sincero parere: resetti, si metta lui per primo in discussione con i fatti e non con le chiacchiere, alla larga da alibi stucchevoli e per il bene del Milan".
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