Di Silvio Berlusconi è stato un rivale acceso, ma sempre con rispetto reciproco. Contendendo al Milan del Cavaliere derby, trofei e supremazia cittadina agli inizi degli anni 90, ovvero prima che Massimo Moratti diventasse nel '95 il presidente dell'Inter, inaugurando un'era straordinaria per la storia nerazzurra. Ernesto Pellegrini sa cosa sta provando in queste ore Berlusconi dopo la cessione ai cinesi del Milan. E lo ha raccontato in un'interessante intervista a il Giornale: "Con Berlusconi dal punto di vista sportivo abbiamo sempre avuto un grandissimo rispetto, fin dal primo derby in cui ci siamo affrontati. «Posso immaginare quello che sta provando Berlusconi dopo 31 anni di presidenza. Io lasciai l’Inter dopo dieci anni, il suo sarà un rammarico triplo... Mi consenta la battuta per significare quello che Berlusconi ha dato non solo al Milan ma a tutto il calcio italiano. «Le rispondo con una battutaccia che ho sempre fatto tra amici ma mai sui giornali. Io ho lasciato l’Inter in un momento difficile dal punto di vista personale e della mia azienda. E per dieci anni non sono più andato allo stadio perché mi sembrava di essere quel marito che è stato lasciato dalla moglie ed era infastidito nel vederla insieme ad un altro uomo... Certo Massimo Moratti non mi ha portato via l’Inter, che è come una bellissima donna, ed io ero molto stanco di quell’impegno, ma la sensazione, mi creda, è quella".
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Pellegrini ha poi aggiunto: "Il mio non era un problema economico, anche perché il calcio non aveva ancora raggiunto questi livelli. E Moratti mi ha dato atto di aver lasciato una società in ordine sotto ogni punto di vista. E poi adesso c’è anche chi riesce a guadagnare con il calcio. La Juve ci sta dando un bell’esempio, ma ci vogliono strutture e uomini all’altezza. E oggi è sempre più difficile fare l’imprenditore. Su quello dell’Inter sono certamente ottimista perché ho conosciuto Zhang ed è un imprenditore solido, disponibile, che sta lavorando molto bene: c’è da fidarsi. Per il Milan onestamente non conosco i nuovi proprietari, ma sono certo che Berlusconi non potrebbe mai lasciare il “suo” Milan in mano a persone che non siano degne di gestirlo".
(Fonte: il Giornale)
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