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Per l’Uefa il bilancio è ok, ma non basta. Resta la necessità di…

Riccardo Fusato

Dunque, sembra proprio che l’Inter sia riuscita nel primo grande passo verso il pareggio di bilancio. Se tutto andrà come nelle previsioni il bilancio della stagione in corso si chiuderà a -30 milioni che era sostanzialemente il primo...

Dunque, sembra proprio che l'Inter sia riuscita nel primo grande passo verso il pareggio di bilancio. Se tutto andrà come nelle previsioni il bilancio della stagione in corso si chiuderà a -30 milioni che era sostanzialemente il primo paletto da piantare in vista del Fair Play Finanziario. Ma come ci è riuscita la società nerazzurra? Per  rientrare nei parametri Uefa in questa stagione l’Inter ha utilizzato prestiti con obbligo di riscatto oltre ad abbassare il monte ingaggi (quello dei giocatori è sugli 80 milioni) e gli ammortamenti (già annunciato il rinnovo con Palacio, in settimana firma anche su quello fino al 2019 con Nagatomo: le due operazioni a bilancio porteranno benefici per 3-4 milioni). Nel 2016-17 in più rispetto ad adesso l’Inter avrà i soldi (probabili) della partecipazione alla prossima Europa League, ma i contratti di Pirelli e Nike avranno un valore minore rispetto a quello attuale. Servono dunque nuovi sponsor (non ancora arrivati) e/o un mercato autofinanziato. Ciò equivale alla necessità di sacrificare almeno un big, cosa che Mancini e Ausilio vorrebbero evitare. La “scure” dell’Uefa però incombe e l’estate di acquisti e cessioni si annuncia molto... calda.

(Corriere dello Sport)