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Giorgio Perinetti, in un'intervista concessa al Corriere dello Sport, ha commentato il durissimo sfogo di Antonio Conte, con cui ha lavorato a Siena prima e a Bari poi.
Perinetti, sorpreso dalle bordate di sabato del suo ex tecnico alla dirigenza dell'Inter?
"Non si tratta delle prime critiche che muove alla società in questa stagione e mi sembra che le sue esternazioni evidenzino un malessere profondo. Non voglio entrare nel merito perché Marotta è un amico e lo stesso Conte, ma di certo se queste frizioni sono continue, la società va in difficoltà e tutto l'ambiente ne risente".
Dopo Bari e Siena lei ormai si era abituato a certi sfoghi...
"Quelle sono state due stagioni fantastiche, nelle quali abbiamo centrato la promozione, ma qualche momento di tensione non è mancato. A Bari rinnovò il contratto, ma decise di lasciare a luglio perché, dopo le promesse che aveva avuto dalla società, si sentiva tradito dal mercato. Provai a rassicurarlo dicendogli che gli acquisti li avremmo conclusi, come poi successe, entro fine agosto, ma non ci fu niente da fare. A Siena esplose prima di una partita contro il Modena perché a suo avviso il lavoro che stavano facendo lui e la squadra non era sufficientemente apprezzato".
Quanto è difficile la vita di un amministratore delegato e di un direttore sportivo che lavorano con Conte?
"Lui sicuramente è uno esigente, un perfezionista e un vincente, ma per me era facile stare al suo fianco perché abbiamo la stessa ansia di far bene. E' grazie a quella se in carriera ho vinto così tanti campionati. L'unica differenza tra noi è che io riesco a nasconderla con il sorriso sulle labbra".
Quando ha ascoltato le parole di sabato di Antonio, cosa ha pensato?
"Che volesse stimolare la società a seguirlo. Evidentemente è convinto che facendo quello che chiede, certi risultati si possano raggiungere prima. Al tempo stesso, però, dico che determinate uscite, se fatte di continuo o comunque con una certa frequenza, mettono in imbarazzo la società. E invece che accorciare i tempi per arrivare alla vittoria, rischiano di allungarli perché ogni volta bisogna... ricucire gli strappi".
Con un comunicato stampa ieri Conte ha provato a ricomporre la frattura. La pace è possibile?
"Mi auguro proprio di sì. Se tutti si adopereranno, la situazione si può ricomporre. Se non succedesse, sarebbe un peccato perché l'Inter ha accorciato in modo significativo il gap dalla Juventus ed è riuscita in quest'impresa grazie al lavoro di Conte e dei dirigenti. Ricominciare da campo per la società non sarebbe positivo, ma neppure per Antonio sarebbe il massimo lasciare la Serie A dopo un solo anno. Il binomio Inter-Conte mi sembra forte e in grado di regalare ai tifosi soddisfazioni".
Come giudica la stagione nerazzurra finora?
"Assolutamente positiva. Non era facile dopo il lockdown e il lungo stop conquistare il secondo posto e, anche se ha lasciato per strada punti che non doveva contro Sassuolo, Bologna e Verona, per me Conte ha fatto bene. La squadra forse non era pronta al 100% per lottare per il vertice, ma il prossimo anno se resta lui...".
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