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Perinetti: “Italia? Siamo tutti colpevoli. Mancini ha fatto bene: analizzando, la sorpresa è…”

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Le parole del dirigente sull'eliminazione dell'Italia contro la Macedonia del Nord e l'analisi sul momento del calcio italiano

Alessandro De Felice

Il direttore Giorgio Perinetti ha rilasciato alcune dichiarazioni in un'intervista a Tuttomercatoweb. Il tema caldissimo è sempre la Nazionale fuori dal secondo Mondiale di fila: "L’eliminazione dell’Italia sorprende dopo la vittoria dell’Europeo, però se andiamo a fare un’analisi più approfondita è stato più sorprendente il successo dell’estate, seppur meritatissimo".

In che senso, Direttore?

"Nel 2010 siamo stati eliminati, nel 2014 pure e nel 2018 e nel 2022 non ci siamo neanche qualificati. Parlano i numeri".

A cosa o a chi è da attribuire questa debacle?

"L’errore è cercare il responsabile, che sicuramente non è Mancini. È stata una sconfitta del sistema, dobbiamo ripensare il nostro modo di fare calcio. Un calcio che non produce risultati e neppure spettacolo. Abbiamo un calcio troppo poco intenso, appena usciamo dall’Italia paghiamo sempre dazio. E poi bisogna ripensare i criteri di formazione".

Come si può colmare il gap con altri campionati?

"Siamo tutti colpevoli. Dobbiamo esaltare i valori della tecnica, cosa che già dai giovani non facciamo. Siamo l’unico paese al mondo che ha le retrocessioni in Primavera e il fatto di avere tanti stranieri sicuramente non aiuta. Ma il Decreto Crescita favorisce il loro arrivo. Un passo avanti potrebbe essere ridurre gli stranieri in Primavera".

Mancini è esente da colpe?

"Lui ha fatto bene. Ha voluto dare più fiducia ai vincitori dell’Europeo, ma non aveva tanti cambi a disposizione".

Intanto la Juve perderà Dybala e il Milan Kessie a zero…

"L’impossibilità di trattenere i talenti deve farci riflettere sulla necessità assoluta di tornare a crearli noi. E certamente non con gli algoritmi. Si deve ricominciare da capo".

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