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Se l'Inter, non è venuta via da Torino, con i tre punti, buona parte di responsabilità sono state di Ivan Perisic. Il croato, visto quello che ha buttato sabato pomeriggio contro il Torino sembrava che i 9 gol segnati in campionato appartenessero a un altro Ivan. Da «Terribile» a «Tenerone». Versione poco gradita specie se si arriva a metà marzo in condizioni di non poter sbagliare più nulla per sperare ancora in un terzo posto che garantirebbe il playoff di Champions. Perisic ha cestinato tre occasioni enormi negli ultimi 15’ chiedendo anche scusa ai tifosi nerazzurri al termine della partita. Un gesto apprezzato dal popolo interista che comunque ha applaudito l’esterno per il gran lavoro svolto nelle due fasi. Perisic è l’uomo delle grandi sfide, colui che decide partite importanti o comunque delicate. Giusto per ricordare, ha segnato la doppietta decisiva a Udine, il pareggio finale contro il Milan e il gol che ha piegato la Juventus al Meazza. Ma è anche quello che si fa prendere dall’agonismo e solletica l’umore dell’arbitro Rizzoli (espulso) e quello che a Napoli, a Bergamo contro l’Atalanta e a Reggio Emilia contro il Sassuolo evapora in campo. Alti e bassi da gestire, in primis dai diretti interessati. A Stefano Pioli il compito di affrontare anche questo argomento. A metà marzo, quando il più è stato fatto. Il più, non il tutto.
(Gazzetta dello Sport)
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