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Perisic marchio di fabbrica dell’attacco dell’Inter. Il suo peggior nemico…

Il 2016 è iniziato a rilento per i nerazzurri. La vittoria contro il Bologna nel fine settimana è stata la quarta di fila a San Siro: un filotto che non capitava da 4 anni. Secondo James Horncastle di questa accelerazione improvvisa è complice...

Sabine Bertagna

Il 2016 è iniziato a rilento per i nerazzurri. La vittoria contro il Bologna nel fine settimana è stata la quarta di fila a San Siro: un filotto che non capitava da 4 anni. Secondo James Horncastle di questa accelerazione improvvisa è complice e protagonista Ivan Perisic. il giornalista lo spiega in una lunga analisi per WhoScored.com: "Nessuno tra i nerazzurri copre più distanze sul campo di lui. È instancabile. Roberto Mancini lo ha voluto a tutti i costi. La telenovela è durata tutta l'estate e intorno a lui si sono create delle aspettative. Perisic aveva già impressionato in Italia con la maglia della nazionale croata. Gli azzurri faticavano a tenere il suo cambio di passo. "Ho lasciato il Wolfsburg perché ho capito che era diventato impossibile sfidare il Bayern", avrebbe detto il giocatore. Probabilmente pensava che in Serie A le cose sarebbero state differenti. Pensava che avrebbe potuto contribuire allo scudetto dell'Inter. I giocatori in panchina il 28 febbraio (giorno del derby d'Italia) erano Perisic, Ljajic, Jovetic ed Eder. Qualcosa non quadrava. Erano tutti giocatori acquistati per accontentare Mancini. Perisic ha avuto bisogno di più tempo per adattarsi al campionato italiano. Non ha probabilmente aiutato il turnover operato da Mancini. Il modulo è stato cambiato a seconda dell'avversario affrontato. E anche i singoli ruoli".

La versatilità di Perisic? Secondo Horncastle è sempre stata il suo peggior nemico. "Fino a quando avevo 14 anni, ero un classico centravanti. Poi fino ai vent'anni ero un nr. 10. Quando il mio allenatore a Brugge ha notato che ero ambidestro mi ha messo sulla fascia. Ho segnato 22 gol in quella posizione e sono stato capocannoniere in Belgio", ha spiegato Perisic. La sua posizione preferita è quella ricoperta con il Wolfsburg, sulla fascia sinistra. Le prime apparizioni con la maglia dell'Inter, però, lo hanno visto dietro l'attaccante e come ala destra-arretrato in un 3-5-2 poi spostato più avanti sempre su quella fascia nel 4-3-3. È difficile ambientarsi cambiando spesso posizione in moduli sempre diversi. Ma dopo sei mesi stiamo finalmente iniziando a vedere che giocatore è Perisic. Mancini lo ha restituito al suo ruolo preferito e- sorpresa sorpresa - è stato ricompensato. Perisic è stato devastante nella gara di ritorno di Coppa Italia semifinale quando l'Inter è arrivata a vincere 3-0 nella notte contro la Juve, spingendo la partita ai tempi supplementari per poi perdere ai rigori. Persic, in quell'occasione, ha segnato e ha servito Marcelo Brozovic. Ora continua a segnare e l'Inter vince. Le sue accelerazioni sul secondo palo sono diventate il marchio di fabbrica del gioco offensivo dell'Inter. Sono molto difficili da contenere. Sabato scorso ha segnato con un colpo di testa su angolo battuto dal connazionale Brozovic".

"Nessuna squadra in serie A ha segnato più gol (7), sfruttando queste situazioni, dell'Inter in questa stagione. La rinascita nerazzurra ha riacceso le speranze per la Champions League. Il problema, però, è che mentre l'Inter perdeva punti, la Roma si è ricompattata e non ha più smesso di vincere (otto partite di fila) sotto la guida di Luciano Spalletti. La notte all'Olimpico promette scintille. Questo fine settimana l'Inter non avrà il capocannoniere Mauro Icardi, Stevan Jovetic e lo squalificato Rodrigo Palacio. Per vincere e andare a due punti dalla Roma Perisic dovrà continuare così. Secondo la Gazzetta dello Sport senza Champions League l'Inter potrebbe dover vendere Perisic per fare cassa. Tutto questo rende sabato un appuntamento importantissimo sia per il futuro dell'Inter che per quello del giocatore croato".

(WhoScored.com)

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