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Perisic, un periodo buio che dura da tre mesi. Decisivo fino a Inter-Chievo, poi il crollo

Andrea Della Sala

L'esterno croato non riesce più a essere il giocatore fondamentale che era a inizio stagione

All'Inter dell'ultimo periodo è mancato soprattutto l'apporto di Ivan Perisic. Trascinatore della squadra fino alla 15a giornata, poi il crollo. Il croato ha iniziato a non incidere più e non si è ancora ripreso. Anche domenica scorsa, dentro a una squadra che è comunque riuscita a tenere testa al Napoli, il croato è stato tra i pochi a restare nell'ombra. A onor del vero, il suo primo tempo è stato molto negativo, mentre nella ripresa qualche segnale di vitalità lo ha dato. 

L'apporto di Perisic all'interno della squadra di Spalletti è fondamentale e, anche per questo, è il giocatore più pagato della rosa dopo Icardi. Il rinnovo di contratto è stato formalizzato a inizio settembre, al termine di un'estate in cui l'esterno è stato al centro del mercato. Mourinho lo voleva a Manchester, ma è arrivato ad offrire 35 milioni non i 50 che chiedeva corso Vittorio Emanuele. Così Perisic si è adeguato. E grazie all'intesa con Spalletti è rientrato nel progetto. Fino appunto alla 15ª giornata il ruolino di marcia del croato recitava ben 7 gol e addirittura 6 assist. In totale, insomma, aveva "prodotto" 13 reti, quasi uno a partita. Ebbene, dal turno dopo, in casa della Juventus, è come se Perisic sia scomparso. Nei tabellini, del suo nome non c'è stata più traccia e nemmeno i compagni hanno potuto beneficiare dei suoi passaggi vincenti. Inizialmente, l'idea era che si trattasse di una crisi passeggera, quindi del tutto normale. Ma il tunnel ormai ha superato i 3 mesi, esattamente come quello dell'Inter. E la luce, almeno per il croato, ancora non si vede. Mentre la squadra nerazzurra proverà ad aggrapparsi alla prestazione con il Napoli. 

(Corriere dello Sport)