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Partita difficile per l'Inter al Camp Nou. I nerazzurri subiscono il Barcellona, ma rimangono in partita fino alla fine, quando Jord Alba sigla il raddoppio. Questa l'analisi di Roberto Perrone sul Corriere dello Sport:
"Mauro Icardi torna al Camp Nou, per la prima volta a pestare i tacchetti sul prato e non solo da spettatore, ma non lascia il segno come nel derby, come avrebbe voluto perché il Barcellona è la squadra che l’ha portato in Europa e poi lo ha lasciato andare. Era cominciata l’era di Leo Messi centravanti e allora in quel ruolo non c’erano sbocchi, meglio cambiare aria. Maurito ne ha trovata di buona a Milano, capitano e leader. Però a Barcellona resta a secco mentre a segnare all’Inter è l’ex più recente, Rafinha, cinque mesi e molti rimpianti in nerazzurro e poi, nel finale, la stilettata di Jordi Alba. Il paradosso è che la squadra di Spalletti non ha fatto lo scendiletto del Barça, come spesso è accaduto alle squadre italiane al Camp Nou, ha subito il giusto, considerato il valore degli avversari, non è apparso un assedio quello dei blaugrana, più una doverosa pressione. Quello che non ha soddisfatto della prova nerazzurra è l’assenza di quella solidità, soprattutto emozionale, di cui il derby era stato la sublimazione, con la settima vittoria consecutiva, la quinta ottenuta stando sul pezzo, cioè rimanendo attaccata alla voglia di vincere e riuscendoci negli ultimi quindici minuti. Ecco, l’Inter di Barcellona si manifesta con meno personalità rispetto al derby. Lo scarto, in Europa, è questo. E’ la mentalità a fare la differenza e la squadra di Luciano Spalletti superiore al Milan nel derby, ultima uscita italiana, e reattiva in Europa con il doppio 2-1 in rimonta sia contro Tottenham e Psv Eindhoven, non riesce a replicare lo stesso atteggiamento al Camp Nou".
"C’è un’insostenibile leggerezza nelle risposte dell’Inter al Barcellona. Troppo impalpabile l’atteggiamento offensivo, troppo diluita la volontà di far male. Come diceva Icardi dopo il derby “dobbiamo dare continuità ai risultati”. Giusto, ma i risultati positivi per l’Inter si fermano a sette vittorie. Al Camp Nou appare pallida, distante dall’idea di costruire qualcosa di importante. Sfilacciata. Il cammino europeo non è compromesso dal risultato ma è il pensiero debole che lo ha accompagnato a preoccupare. Non c’è stato un ulteriore passo avanti, la vittoria nel derby non è servita a nulla se non ha dato la spinta per andare oltre, per salire un altro gradino nella conquista di sé. Non è la prima volta che accade all’Inter, non è la prima volta che le manca un pezzo per completare il puzzle".
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