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Perrone (CdS): “Ronaldo-Icardi, oltre ai tatuaggi ecco le differenze. A Mauro manca…”

Matteo Pifferi

Il giornalista del Corriere dello Sport confronta i due bomber

Lungo editoriale di Roberto Perrone, giornalista e scrittore, sulle colonne del Corriere dello Sport. Argomento dell'articolo è il paragone tra Cristiano Ronaldo e Mauro Icardi:

"Cristiano e Mauro, due uomini e una partita, Juventus-Inter. Nati entrambi sotto il segno dell'Acquario, hanno bisogno di muoversi e di esprimersi liberamente, vogliono essere protagonisti. Crediamo agli oroscopi? A volte vogliamo crederci, a volte basta osservare il destino di due grandi attaccanti per la prima volta l'uno contro l'altro nel grande classico di casa nostra, Juventus-Inter, per renderci conto che qualcosa di vero c'è. Cristiano Ronaldo contro Mauro Icardi, bel duello, intrigante, ma non è con una singolar tenzone che si risolve una disfida, fin da quella di Barletta (1503) perché è sempre la squadra a imporsi. Il calcio non è sport per solitari però genio, talento, gol sono individuali e su Juventus-Inter peseranno, e tanto, CR7 e Maurito. Parlando di collettivo, Ronaldo, oltre a essere uomo-gol, è più uomo-squadra del dirimpettaio, è l'amico geniale che, accanto, dà sicurezza e spinge a migliorarsi, a essere simile a lui. Mauro Icardi invece ti dà altro tipo di sicurezza, meno ideologica: sta laggiù, vicino-dentro l'area e aspetta, rapace, la palla giusta e lui ci arriva, di testa, di piede, di piatto, di collo. In campionato 8 gol, 11 stagionali, 118 con l'Inter".

DIFFERENZE- "Tra di loro l'altra differenza è questa. Ronaldo non è interessato all'Italia, o meglio, è venuto per vincere tutto ma lo scudetto non è la priorità. Quel passaggio la Juventus l'ha già fatto tante volte, sette di fila, ultimamente. Ronaldo è il campione formato esportazione che va bene anche qua. A Icardi invece tocca ancora questo rito di iniziazione, cioè deve vincere con la squadra. Icardi a 25 anni può diventare quello che vuole e dove vuole. Anche lui deve andare oltre Juventus-Inter. La sua affermazione e quella dell'Inter non possono fermarsi a un risultato, anche positivo. Già Icardi ha segnato alla Juventus, già l'Inter l'ha battuta, anche questa, anche questa dei 7 scudetti. E poi si sono fermati lì. Il campionato non finisce a Torino. La vera differenza, oltre ai tatuaggi che Ronaldo non ha (perché dona il sangue spesso) e che Icardi non conta più (il primo a 14 anni a Barcellona) è che il primo va alla stessa velocità della Juventus, mentre il secondo deve ancora coordinarsi con l'Inter. Spesso è più avanti. Ronaldo si sente mai solo, Icardi qualche volta sì".