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In tanti hanno accomunato in passato - e continuano a farlo nel presente - le figure di Antonio Conte e Josè Mourinho. L'ultimo, deprecabile evento della lettera di minacce all'indirizzo dell'attuale tecnico dell'Inter accomuna ancora di più i due, dal momento che anche al portoghese fu riservato un trattamento simile nel 2010.
Roberto Perrone, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, evidenzia le similitudini tra Conte e Mourinho: "Conte si conferma uno dei due iscritti al club degli “special-oni”, come il suo alter ego Mourinho. Anche l’irascibile Josè, nel 2010, era stato minacciato con un sistema simile, busta e proiettile, da un mentecatto simile.
Conte è un allenatore rock, la sua gestualità, il suo modo di stare in panchina lo rendono unico, individuabile. Anche Mourinho, l’altro special-one, ha sempre avuto questo modo diretto di relazionarsi con il mondo, arrivando a sfidare i tifosi, come dopo aver battuto in rimonta la Juventus a Torino, con la mano all’orecchio, rivolto al pubblico che l’aveva insultato. E Conte una volta zittì quelli che fischiavano Bonucci. Conte è sempre in movimento e le sue esultanze sono incontenibili. In Premier ebbe uno scontro proprio con Mourinho, per questi eccessi di gioia.
Come Mourinho, Conte crea una solida identità di squadra, lavorando sulla psicologia, sulla mentalità. Per questo ha eliminato gli elementi “disturbanti” e cancellato il concetto di “pazzia” dal vocabolario interista e anche dagli altoparlanti dello stadio. Oltre Mourinho, addirittura. Entrambi portano i loro giocatori a seguirli, in tutto e per tutto, per loro buttano la fatica oltre l’ostacolo. Sanno che li difenderanno, come è successo a Dortmund, quando Conte ha attirato il fuoco delle critiche su di sé. Bacchettano la squadra, ma sono gli unici autorizzati, gli altri non si azzardino. Conte e Mourinho sono “i primi tifosi” e quindi sono amati visceralmente nel loro ambiente, ma gli altri li detestano. Non hanno la trasversalità di un Ancelotti o di un Guardiola. Gli altri tifosi li vedono non solo come avversari, proprio come nemici".
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