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Juventus-Inter è un match che vale tantissimo per i bianconeri mentre per i nerazzurri, ai fini della classifica, sposta poco. Non è dello stesso avviso Antonio Conte che pretende il massimo in ogni partita dai suoi e i successi contro Sampdoria e Roma a titolo conquistato ne sono la riprova. "Il paradosso è che anche Conte, come Pirlo comunque vada, potrebbe non sedere sulla panchina attualmente occupata il prossimo anno sociale. Votantonio tace ma non acconsente. Si è concesso a blande domande “esterne” solo dopo la Sampdoria, per la festa scudetto. Malgrado i 39 punti rosicchiati in due anni a Madama (da meno 23 a più 16: “straordinario quello che abbiamo fatto”), malgrado possa controfirmare l’addio di Andrea Pirlo dalla Juventus, pure VotAntonio non è così sicuro di rimanere. Non parla perché non vuole rovinare il bel momento ma è irritato (eufemismo) con la proprietà, già bacchettata a più riprese. Conte ha fatto da garante, stoppando le proteste dei giocatori sugli stipendi non pagati, ma quando Zhang ha chiesto nuovi sacrifici alla squadra non era presente. Niente avalli, fine. E pretende garanzie per il futuro", si legge nell'articolo di Roberto Perrone sul Corriere dello Sport.
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Come detto, per la Juventus è l'ultima spiaggia per rientrare in zona Champions ma anche una vittoria potrebbe non bastare. "L’unica certezza è che, per ragioni diverse, fiscali/economiche l’uno, di prestigio/entusiasmo l’altro, i due uomini simbolo, Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku resteranno. Per tutti gli altri, dal rinato Dybala al pugile Lautaro c’è il limbo. Insomma, questa strana partita, lontana nei punti e nei risultati, con la Juventus ansimante e l’Inter vittoriosa, avvicina le due realtà più che dividerle", ribadisce il CorSport.
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