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Perrone: “Inter-Lukaku? Valore simbolico superiore a quello tecnico. Da Conte a Inzaghi…”

Matteo Pifferi

Il giornalista Roberto Perrone, intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, commenta così il ritorno di Lukaku all'Inter

Il giornalista Roberto Perrone, intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, commenta così il ritorno di Lukaku all'Inter:

 "Il valore simbolico di Romelu Lukaku all’Inter è anche superiore a quello tecnico. Perché la squadra dei senza Lukuku - e Conte, e Hakimi ed Eriksen, cioè dell’ossatura dello scudetto numero 19 - non ha certo fallito. É rimasta competitiva fino all’ultima giornata per il titolo italiano, ha conquistato Supercoppa e Coppa Italia, si è spinta fino agli ottavi di Champions League, oltrepassando le Colonne d’Ercole del girone di qualificazione contro cui le due Inter contiane avevano sbattuto. Insomma, un anno fa di questi tempi si profetizzava il ridimensionamento delle ambizioni, ma questo non è avvenuto. Ora, dunque, il ritorno di Lukaku (si attende il via libera di Zhang, ma sarebbe ben bizzarro che Marotta e Ausilio si siano spinti così avanti senza le opportune coperture della proprietà) ha dunque un valore di ri-allacciamento psicologico allo scudetto raggiunto da Conte con il gigante belga come terminale offensivo".

"C’è un ricorso storico alla vittoria del 2021, più che un rafforzamento tecnico, comunque importante: l’Inter sta inseguendo una riappropriazione di quel senso per la vittoria che Conte aveva trasmesso alla squadra e che Lukaku impersonava in maniera particolare. Romelu era il grande acquisto che VotAntonio aveva preteso, per cui aveva “minacciato” la società nell’estate del 2019, è stato il giocatore la cui cessione ha pesato sulla decisione del Feroce Salentino di abbandonare la sponda nerazzurra di Milano, perché temeva un tonnellaggio inferiore. Lukaku non era solo il terminale offensivo di Conte, era anche il suo terminale ideologico in campo. La furia contiana si manifestava potente in Lukaku, nei suoi attacchi dritto per dritto. Lukaku è stato la bandiera del contismo interista. E nell’anno sociale appena concluso, all’Inter è mancato proprio un po’ di contismo nei momenti delicati. Certe partite, certi passaggi a vuoto, naturali in una stagione lunga e complessa (li hanno avuti tutti), con Conte però è difficile che si verifichino, specialmente quando “sente” la preda. Inzaghi ha fatto bene, complimenti, gli è mancato solo un po’ di questa furia. Questo vuoto lo può colmare Lukaku, il giocatore che l’aveva interpretata meglio. Talmente bene che, poi, a Londra s’è smarrito. Questo ritorno, questo ritrovarsi dell’Inter e di Lukaku, è un modo per cancellare la nostalgia di entrambi. Non si tratta di azzerare quest’anno, ma, unendolo al precedente, arrivare a una sintesi vincente nel prossimo".