Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport, Roberto Perrone, noto giornalista, ha analizzato così la gara di ieri dell'Inter e le parole del CEO Sport Beppe Marotta: "Beppe Marotta si lamenta delle nazionali che portano via tempo e giocatori, ma l’unico giocatore che manca veramente all’Inter è Romelu Lukaku l’onnipresente, cioè quello che ha giocato più di tutti, che ha giocato sempre. La sua assenza si vede e si pesa contro il Parma, la bestia nera degli ultimi anni nerazzurri, che va avanti due volte con Gervinho, uno degli attaccanti di “supporto” in cima alla lista dei desideri di Conte nel mercato settembrino. Il Feroce Salentino potrà dire che le sue indicazioni sono sempre azzeccate. Sul pareggio, il quarto stagionale, con una rimonta che non termina con il sorpasso come con la Fiorentina, manca anche un enorme rigore su Perisic. Molte mancanze in/per questa Inter, a cominciare da Lautaro Martinez che non riesce a ergersi ai livelli dell’anno sociale 2019-2020 e a colmare l’assenza di Lukaku. Non segna solo “Lu”, ma nel tabellino mancano gli attaccanti. Per fortuna di Conte si manifestano i gol dei centrocampisti: Brozovic e Perisic impediscono la seconda sconfitta in campionato. Ma non è un test esaltante con il Real Madrid alle porte.
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Perrone: “Inter, manca un rigore enorme. Marotta? Sulle nazionali sbaglia perché…”
Il pensiero del giornalista
Le valutazioni tecniche cedono il passo alle civili proteste/denunce a margine, prima e dopo la partita, di Beppe Marotta. La prima riguarda le convocazioni “patriottiche”. L’ad nerazzurro affronta un tema antico, quel tira e molla tra club e nazionali, che Antonio Conte, ora sulla panchina nerazzurra, ha vissuto da una parte e dall’altra. Il Covid lo ha ampliato perché, oltre all’infortunio di gioco, ora c’è anche il rischio infettivo e, non ultimo, il problema del calendario compresso. Marotta è uno dei pochi dirigenti preparati e con una visione ampia, ma la sua minaccia per la limitazione degli impegni delle nazionali è sbagliata. Per due motivi. Il primo è che le Nazionali fanno parte del sistema calcio come i club, lo sorreggono, lo fanno crescere. Il secondo, forse più importante, è che proprio per i danni causati dal virus bisogna stare uniti per salvare il movimento calcio. Non alzare muri tra le varie componenti. La seconda protesta riguarda l’uso del Var e qui Marotta ha più che ragione. Davanti al video, nessuno ha avuto dubbi sul fallo di Balogh su Perisic. Neanche gli arbitri al Var, immaginiamo. E allora se c’è un fatto evidente, al di là dei codicilli, deve essere segnalato all’arbitro e questo deve correggere la sua decisione. Anche questo non per il gusto della polemica, ma per migliorare, per crescere", conclude.
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