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"Più che riscrivere la storia, il ricorso della Juventus vuole interferire con la cronaca. Non è casuale che il Collegio di garanzia dello sport riceva l’ennesimo ricorso che cerca di strappare lo scudetto del 2006 dalle maglie nerazzurre mentre fervono i preparativi per la super sfida di domenica sera a San Siro tra Inter e Juventus". È dal 2010 che la famiglia Agnelli porta avanti ricorsi e incassa sconfitte per gli stessi. Una lotta infinita, che dura una vita e che contribuisce a tenere viva una vicenda già archiviata dalla giustizia.
Se ne occupa Roberto Perrone sul Corriere dello Sport, analizzando i "nuovi" motivi che avrebbero spinto Agnelli a continuare in quella che da tutti è definita una battaglia persa: "Il ricorso del club bianconero, come tante mosse politiche, va letto su due piani: a uso interno e a uso esterno. A uso interno per dimostrare a quei tifosi, non solo ultrà, scontenti della denuncia contro i ricatti di parte della curva, che i dirigenti bianconeri non sono diventati buoni o buonisti, ma per le battaglie che riguardano l’onore della bandiera ci sono sempre. Però l’uso esterno è più stuzzicante. Questa Inter-Juventus non è come le altre, è qualcosa di nuovo, perché ci cono Beppe Marotta e Antonio Conte dalla parte dei grandi nemici. Quest’anno il pericolo che viene da Milano è più serio rispetto a quello portato nelle stagioni dell’Ottovolante. Quest’anno l’Inter punta allo scudetto con Conte specialista in ricostruzioni psico-tecniche, esperto di corse a tappe. La Juventus non vuole mai perdere, però nell’anno sociale 2019-2020 il mai è urlato più forte, soprattutto se a battere Madama dovesse essere quest’inter juventinizzata. E quindi il ricorso, più che puntare a una revisione delle decisioni del 2006, che mai andrà a buon fine, è diretta ad affermare il proprio cannibalismo, a far sentire la voce del padrone, a mettere pressione all’Inter con l’idea che la Juventus non molla nulla, neanche uno scudetto a tavolino di ormai 13 anni fa. Eppure teniamo anche a quello, eppure vi sbattiamo in faccia il fatto che non l’avete vinto su campo: questo è il messaggio che si legge tra le righe della causa juventina". E questo nonostante il grande fair play tra i due presidenti (Zhang e Agnelli) che due settimane fa, a Milano sedevano vicini al convegno della Bocconi sul Fair Play finanziario: "Grande fair play anche tra i due. I rapporti sono ottimi. Però la Juve vuole continuare a stare davanti all’Inter, che ora la precede in classifica, ed è pronta ad utilizzare ogni mezzo, pallone e marche da bollo, per ripristinare la grandeur sabauda".
(Corriere dello Sport)
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