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Intervistato dal Corriere dello Sport, Vincenzo Pincolini, preparatore atletico della Nazionale Under 21, ha parlato della gestione dei giocatori in questo periodo di grande emergenza: "Facciamo una premessa: prima di tutto la salute, poi si può parlare del resto. Questo è il momento di pensare alla salute, dobbiamo ascoltare gli specialisti. In merito alle eventuali ripercussioni di una preparazione interrotta il mio slogan è: sdrammatizziamo".
Si spieghi.
«Non giocheranno a calcio, non ci sarà allenamento col pallone, non faranno allenamenti insieme; ok, questi sono dati di fatto, ma i calciatori già adesso si tengono in condizione, me lo confermano quotidianamente i miei colleghi preparatori atletici».
Secondo lei quanto tempo sarà necessario - oltre l’emergenza - per tornare in forma?
«Credo che due settimane potranno essere sufficienti per arrivare ad una buona condizione fisica. Se ben fatte, bastano quelle».
E in questo tempo sospeso che potranno fare i calciatori?
«Inventarsi esercizi specifici, almeno dove possono. Basta un terrazzo, e via di scatti, slalom, cambi di direzione. Fino ad oggi sono andati avanti con tapis roulant e cyclette, ora dovranno cercare di lavorare di più sulla rapidità e l’agilità: va bene anche andare su e giù per le scale. Se poi hanno un giardino di venti metri, meglio ancora. Ma lasciami dire un’altra cosa».
Prego.
«Guardiamo oltre i dati dei computer. Il valore aggiunto di un calciatore è quell’età meravigliosa che va dai 20 ai 30-35 anni».
(Corriere dello Sport)
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