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Pioli-Inter, il primo contatto 32 anni fa: poi Trapattoni cambiò i suoi piani…

I nerazzurri avevano visionato l'allora giovane difensore ed erano decisi a portarlo a Milano, ma la Juventus riuscì ad offrire più soldi

Alessandro De Felice

L'edizione odierna del Corriere dello Sport compie un salto nel passato di Stefano Pioli e svela come già nel lontano 1984, il tecnico emiliano fu molto vicino ai colori nerazzurri. A cambiare il suo destino fu una telefonata in autogrill:

DALLA C1 ALLA A - Trentadue anni, tanti riccioli, una sosta in autogrill, una telefonata a gettoni e un bel po’ di Camogli dopo, Stefano Pioli è arrivato all’Inter. Era il 1984, era diretto lì. Autostrada. A1, Parma-Milano. In macchina lui, suo padre Pasquino e il ds del Parma Riccardo Sogliano. Aveva diciannove anni, un faccino pulito, era serio ed educato. Giocava in quell’inferno che era la C1, fate conto Winnie The Pooh in un postribolo del Nuovo Messico. Difensore. Bravo ma lento, come l’avevano bocciato a Bologna qualche mese prima di quel viaggio. Diteglielo oggi: bravo ma lento. Si inalbera, e non abbiamo detto si incazza per eleganza.

LA SOSTA IN AUTOGRILL - "A segnarsi il suo nome era stato il ds nerazzuro, Giancarlo Beltrami. Ernesto Pellegrini, il presidente che aveva appena preso l’Inter da Ivanoe Fraizzoli, aveva dato l’ok. Prendiamolo. Risaliamo in macchina. Pioli: sognava ad occhi aperti. Papà Pioli: sognava i sogni di suo figlio, come fanno i padri. Sogliano: pensava. Pure troppo. E un ds che pensa può essere un problema. A Piacenza Sogliano disse: ci fermiamo un attimo. A Piacenza? Da Parma a Piacenza non fai nemmeno in tempo ad ascoltare la hit del momento (c’erano le musicassette allora, si infilavano nella fessura della radio, ogni tanto il nastro si attorcigliava e allora buonanotte). Se vi interessa, la hit del 1984 era l’album di Albano e Romina. Canzoni cult: Ci sarà, Il Ballo del Qua Qua. Imperdibili".

LA TELEFONATA CHE CAMBIO' TUTTO  - "«Devo fare una telefonata», Sogliano si incammina verso l’autogrill. Stefano e suo padre Pasquino aspettano in macchina. Ci facciamo un Camogli? Chiusa la telefonata, Sogliano torna in macchina. E allora? Questi sono i Pioli, in coro. «Allora andiamo a Torino». A far che? Nella testa dei Pioli la geografia prende contorni inattesi. Milano uguale Inter. Torino uguale? «Juventus», dice Sogliano. Briciole di Camogli sull’Inter. Aveva già infilato la corsia di sorpasso, dalla terza alla quarta. «Offrono di più». Un miliardo di vecchie lire (Vecchie certo, ma quanto gli abbiamo voluto bene, noi, alle lire?). A volerlo era stato Trapattoni. Aveva bisogno di uno che crescesse all’ombra di Scirea e Brio. Pioli andò. Rimase alla Juve tre anni. Scudetto, Supercoppa, Coppa dei Campioni, Intercontinentale. Trentadue anni dopo: Inter mancata, Inter ritrovata. Non più Camogli, ma nuvole di drago e involtini primavera".

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