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Piquè ammette: “Schiavi del tiqui taka. Ogni tanto fare lanci lunghi serve…”

Gerard Piquè storico difensore del Barcellona, per la prima volta in una intervista ad Extra Time, ha mostrato segni di insofferenza verso il tiqui taka che ha portato il Barcellona a vincere tutto, ma forse, senza Messi, a non entusiasmare visto...

Alessandro De Felice

Gerard Piquè storico difensore del Barcellona, per la prima volta in una intervista ad Extra Time, ha mostrato segni di insofferenza verso il tiqui taka che ha portato il Barcellona a vincere tutto, ma forse, senza Messi, a non entusiasmare visto il grande possesso palla e la miriade di passaggini prima di arrivare in porta: "abbiamo giocato gli ultimi anni con allenatori della casa, prima Pep e poi Tito, e forse abbiamo finito con l’esasperare il nostro stile di gioco al punto che ci siamo ritrovati schiavi del sistema, di quello stile. Ora è arrivato il Tata, che viene da fuori, che condivide la stessa idea di calcio, il tener palla, però ci sta mostrando opzioni diverse. E la cosa è molto positiva, perché ci offre varianti. Quando ci pressano, fare un paio di lanci lunghi non è negativo, serve per cambiare gioco, ossigenare, evitare che ci schiaccino e ci lascino senza uscita. Abbiamo ricominciato a pressare molto alto, a recuperare la palla nella trequarti avversaria e da lì è molto più facile creare occasioni che non iniziare da dietro, soprattutto contro squadre che si chiudono tanto. È normale provare a sviluppare nuove idee, variazioni sul tema: dopo tanti anni gli avversari ovviamente sanno come attacchi, come ti muovi. Prendi Alves e Alba: spingono tanto e alcuni avversari ci lasciavano le fasce chiudendosi in mezzo. Diventava difficile entrare. Bisognava trovare soluzioni alternative e il Tata lo sta facendo senza intaccare il nostro stile: il possesso è sempre quello. Sono varianti di cui avevamo bisogno