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Piqué: “Roy Keane? Come Jack Nicholson in Shining. Una volta nello spogliatoio…”

Il difensore del Barcellona racconta un divertente aneddoto con protagonista Roy Keane

Gianni Pampinella

Quando Gerard Piqué si è trasferito al Manchester United, il difensore aveva appena 17 anni. Di quel periodo il giocatore del Barcellona racconto un divertente aneddoto con Roy Keane protagonista: "In una delle mie primissime partite all'Old Trafford, eravamo nello spogliatoio mentre ci preparavamo, ed ero nervoso da morire. Immagina, ho 18 anni, e sono seduto in quel piccolo spogliatoio a infilare le calze accanto a Ruud van Nistelrooy, Ryan Giggs e Rio Ferdinand. Volevo essere invisibile, stavo pensando: 'Fai solo il tuo lavoro e passa inosservato'. Quindi siamo seduti lì ad aspettare che l'allenatore entri e ci parli, e io sono letteralmente seduto proprio accanto a Roy Keane. Lo spogliatoio è così piccolo che le nostre gambe quasi si toccano, non c'è spazio. C'è silenzio, quando all'improvviso, potevi sentire questa piccola vibrazione: 'Bzzzzzz, Bzzzzzzz'. Roy inizia a guardare per tutto lo spogliatoio. Oh me***! Mi rendo conto che sono io. È il mio cellulare". 

"L'ho lasciato con la vibrazione ed è nella tasca dei miei pantaloni, infilato nella borsa dei vestiti che è appesa dietro la testa di Roy che non riesce a capire da dove arriva il rumore. Si guarda intorno come un maniaco. I suoi occhi guizzano dappertutto, e sta cercando di capire. Conosci la famosa scena con Jack Nicholson in Shining, quando irrompe dalla porta? Questo è quello che sembrava. Urla a tutti, 'Di chi è il telefono?' Silenzio. Chiede di nuovo. Silenzio. Chiede una terza volta, 'di chi ca*** è il telefono?'. Finalmente mi decido e parlo, come un ragazzino. Molto sottovoce, dico: "Mi dispiace così tanto. È mio'. Roy mi ha abbracciato con un braccio e mi ha riso, mi ha detto di non preoccuparmi. No, dai, certo che sto scherzando. Roy perse la testa. È impazzito di fronte a tutti. È stato incredibile, ma è stata una buona lezione. Adesso, nel 2018, tutto è diverso. Tutti questi ragazzi sono sul loro iPhone prima delle partite. Ma allora, nel 2006? Era un mondo diverso. Non lo facevi. Soprattutto non allo United. Non nello spogliatoio di Roy. È stato uno dei mille errori che ho commesso quando ero allo United".

(The Sun)

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