Il difensore dell'Olympiacos, capitano della Nazionale U21 e prodotto del settore giovanile nerazzurro, ripercorre il suo percorso
Il presente di Lorenzo Pirola parla greco: il difensore classe 2002, prodotto del settore giovanile dell'Inter, dopo le esperienze con Monza e Salernitana ha accettato la proposta dell'Olympiacos, scegliendo così di lasciare l'Italia per proseguire il suo percorso di crescita. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il capitano della Nazionale U21 ha ripercorso il suo cammino: "I primi ricordi sono le partite con mio fratello gemello Carlo in giardino, con mio padre lì a guardarci. Lui gioca in porta, quest'anno è alla Giana Erminio in Serie C, ma voleva sempre calciare. Abbiamo anche giocato contro in un Inter-Como di tanti anni fa, nelle giovanili".
"Dopo un quadrangolare. Avevo 13 anni, giocavo già in difesa e feci bene. Feci un provino a Interello e nel giro di dieci giorni vestivo nerazzurro. Per me, un ragazzo di Casatenovo cresciuto all’oratorio con mio nonno, è stato un sogno diventato realtà".
Il ricordo più bello in nerazzurro?
"I due campionati vinti con l'Under 16 e l'Under 17 e l'esordio in Serie A contro la Spal. Conte mi portò in ritiro a Lugano e poi, a fine campionato, mi fece esordire. Eravamo un gruppo fortissimo: io, Esposito, Oristanio. L'Inter è stata la mia vita per molto tempo".
E ora ci gioca un suo amico: Davide Frattesi.
"Abbiamo giocato insieme a Monza, in Serie B. Io, lui e Colpani siamo tuttora molto legati. Qualche anno fa abbiamo anche fatto un viaggio insieme alle Maldive. Davide è così come lo vedi, uno che scherza di continuo e poi in campo si trasforma. Quello che si vede oggi, come gli inserimenti e i tanti gol, si vedeva già a Monza. Si merita tutto".