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Pisapia: “Nel cuore Corso e Facchetti. San Siro ai club? Nessuna proposta. Thohir…”

Dario Di Noi

Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, per presentare il derby di Milano, sono stati intervistati due esponenti della vita politica milanese. Un milanista, il leader della Lega Salvini, e un interista, l’attuale sindaco di Milano Pisapia....

Sulle pagine della Gazzetta dello Sport, per presentare il derby di Milano, sono stati intervistati due esponenti della vita politica milanese. Un milanista, il leader della Lega Salvini, e un interista, l’attuale sindaco di Milano Pisapia.

Queste le parole del primo cittadino milanese: «Che cos’è Milan-Inter? Un bellissimo momento di festa, che coinvolge tutta la città. Il giorno del derby si avverte sin dal mattino quella sensazione di trepidante attesa che rende speciale tutta la giornata».

Cosa può esserci di rivoluzionario in un derby?«La normalità: tifo sano, famiglie con bambini, una competizione leale. Sarebbe una rivoluzione se tutto il corollario di cori di insulti e striscioni sgradevoli non esistesse».

Sarà a San Siro?«Sì, ci sarò».

Da sindaco, allora, sarà stato due volte allo stadio: come nasce questa scelta?«Ci tenevo ad assistere al primo e all’ultimo derby da sindaco come gesto di rispetto per due eccellenze cittadine, ma non ho voluto vivere lo sport come un momento di pubblicità personale. Non meno importante, ci siamo impegnati a tagliare i biglietti omaggio di assessori e consiglieri per donarli a scuole e associazioni».

Il Pisapia interista che cosa si aspetta?«Una bella partita».

Il Pisapia sindaco invece che cosa si augura?«Milano ha fatto enormi passi avanti nelle classifiche internazionali. È la città al mondo con il maggior numero di consoli: un metro di giudizio importante per capire quanto sia attrattiva. Spero che il derby sia un messaggio positivo in più, che faccia risvegliare in molti la voglia di venire qui, magari per la finale di Champions del 28 maggio».

Essere interista che cosa rappresenta?«È una passione nata in famiglia e per me significa stare insieme, condividere gioie e qualche delusione. Siamo tanti fratelli e il calcio ci teneva uniti, anche se uno non è interista: ogni volta che si avvicina un derby ripenso con nostalgia a quelle giornate speciali».

C’è un derby che ricorda di più?«Due con maggior trasporto. Il primo risale al 7 marzo 1971, quando l’Inter vinse 2-0 con gol di Corso e di Mazzola. L’altro è il primo da sindaco, il 15 gennaio 2012: vincemmo con gol di Milito».

Negli anni del suo mandato c’è stato il passaggio dell’Inter a un gruppo straniero: inevitabile?«Probabilmente in quel momento era la strada migliore da percorrere. Milano deve molto a Massimo Moratti, anche solo per aver riportato dopo tanti anni la Champions ai suoi tifosi. Non credo sia cambiata Milano, ma è stato il mondo a cambiare e anche questo passaggio ne è stato un segno».

Qual è il suo rapporto con Thohir e Silvio Berlusconi?«Ho conosciuto Thohir con cui è stato avviato un percorso di collaborazione. Berlusconi l’ho conosciuto per il suo ruolo istituzionale, mentre per il Milan ho avuto contatti con la figlia Barbara: una persona con cui mi sono trovato molto bene».

Un interista rimasto nel cuore?«Oltre al mio mito Mariolino Corso, una persona indimenticabile per me e per molti è Facchetti. E apprezzo Javier Zanetti, un grande uomo impegnato nel sociale».

Stiamo assistendo a una moltiplicazione di Milan-Inter per tornei senza valore: le piace questa moda?«Sarò un po’ antico, ma sono davvero nostalgico rispetto ai riti che erano propri del calcio di una volta: le partite tutte di domenica, alla stessa ora, con le dirette che si accavallavano da un campo all’altro…».

Capitolo San Siro: il futuro è la cessione ai due club?«Da tempo si discute della possibilità di una cessione, ma non c’è mai stata una proposta concreta. Nei mesi scorsi si è anche affrontata la discussione sulla possibilità di avere due stadi. Il Comune non è contrario, ma il percorso si è bloccato prima che un progetto definitivo arrivasse all’Amministrazione».

Sei degli ultimi sette sindaci di Milano sono interisti, lo sa?«Regalerò una maglietta dell’Inter ai quattro candidati delle primarie del centrosinistra».

Un pronostico per chiudere?«Non sono scaramantico, ma sono prudente. Di certo, il mio cuore batte per l’Inter».