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Intervistato da il Messaggero, David Pizarro ha parlato del suo rapporto con Luciano Spalletti. L'ex giocatore ha raccontato alcuni aneddoti sul tecnico: "Mi ha cresciuto, mi ha formato. E mi sono divertito".
«Tornavo a Udine dal Cile, dove stavo in prestito, ed ero pure infortunato. Mi presento al campo e lui stava prendendo a capocciate un muro. Si era fatto male Alberto, giocatore fondamentale per quella Udinese, che doveva salvarsi. Luciano era disperato».
«Ho scoperto un uomo vero e un grande allenatore, che mi ha sempre voluto con sé. Anche in Russia. Con tutto l’affetto, in Russia no».
«Pregi: uomo generoso, onesto, leale, parla in faccia. Difetto: a volte sbrocca senza motivo».
«A Udine. A fine allenamento mi riprende davanti a tutti e io ho abbandonato il campo».
«Anni meravigliosi, la squadra giocava un calcio fantastico. Uno scudetto perso in Toscana: Empoli, Livorno...».
«Preciso, maniacale nella tattica, gli schemi, giocavamo a memoria. Un giorno Okaka si ostinava a colpire la palla di tacco. Tacco qui, tacco lì. Spalletti interrompe l’allenamento e con quell’accento toscano.. “oh Stefano, i tacchi te tu lasciali fare a Totti”. Era così, diretto».
«Una volta, in pullman, stavamo andando allo stadio e a piazzale Clodio trovavamo sempre un tizio affacciato in balcone, che esibiva un grande bandierone della Lazio, e non faceva altro che insultarci. Luciano fece fare inversione al pullman e tornò indietro verso quel balcone».
«Sparito, e anche la bandiera. Non si è fatto più vedere. Quel pullman era pieno di storie, con quella gente dentro, un mix di intellettuali e “stupidi”, leggeri».
(Il Messaggero)
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