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Pjanic: “Juve-Inter grande partita. Il rosso nel 2018? Chi vince non parla”

Marco Astori Redattore 

Le parole del centrocampista: "Sarà una partita chiusa tatticamente, difficile da sbloccare, ma di grande intensità"

Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Miralem Pjanic, ex centrocampista della Juve, ha parlato così in vista del derby d'Italia di domenica, partendo dalla posizione in classifica dei bianconeri: «Non era scontato, soprattutto dopo tutto quello che è successo l’anno scorso. Però la squadra ha reagito bene, ha assorbito quello che chiede Allegri e il mister ha trovato la solidità che è la caratteristica di tutte le sue squadre. L’Inter è un po’ più matura e sicuramente più avanti, perché da un paio d’anni ha più o meno la stessa squadra e ha un po’ più certezze. Però non sono troppo sorpreso di vedere la Juve lassù, perché so cos’è la Juve: reagisce sempre. Quando porti quella maglia hai un certo peso addosso e sai cosa devi fare. I ragazzi lo hanno capito. E non sono sorpreso perché so chi è l’allenatore, cosa dà alla squadra, come lavora. È una certezza, con lui sai che i risultati sono sempre buoni».

Allegri però dice di guardare il vantaggio sulla quinta in classifica: secondo lei è vero? 

«Quando dopo la vittoria sul Cagliari ha detto che era preziosa per allungare il distacco sulla quinta è perché lo pensa veramente, però allo stesso tempo sa che ha conquistato tre punti ed è sempre lì davanti... Anche con noi non guardava mai troppo avanti, ma passo dopo passo. Tiene la squadra con la concentrazione giusta e le cose stanno andando bene. Ce ne sono certamente da migliorare, ma ci sono sempre. Intanto è importante stare lì vicino alla vetta fino alla fine per poi competere per lo scudetto».

A proposito, dopo un grande avvio Chiesa e Vlahovic hanno frenato: il derby d’Italia e la sfida con Lautaro e Thuram possono sbloccarli? 

«Non devono mettersi pressioni, anche se per vincere i gol degli attaccanti sono importanti. Però quando sei in un periodo in cui il gol non arriva devi continuare a lavorare e prima o poi ti sblocchi, perché le qualità nel loro caso ci sono. Sulla carta sono una coppia fortissima, però poi bisogna vedere i numeri perché su quelli sei giudicato e se sei un attaccante devi fare i gol: sono pagati tanto per questo. Ma lo sanno da soli, non devo dirlo io, e sono due giocatori molto forti. Chiesa lo vedo in un buon momento e credo che domenica possa fare la differenza. Lautaro sta andando molto forte e può essere l’uomo decisivo per l’Inter, ma occhio anche a Calhanoglu».


Che partita si aspetta e quanto peserà il risultato? 

«Sarà una grandissima partita, è il derby d’Italia e si sfidano due squadre in forma, con il primo posto in ballo. Sarà una partita chiusa tatticamente, difficile da sbloccare, ma di grande intensità. Perché l’Inter vorrà fare il colpo e allungare, la Juve sfruttare l’opportunità di scavalcare i nerazzurri al primo posto. Una grande opportunità. Vincere darebbe una spinta in più, soprattutto alla Juve: più fiducia e più certezze. Si deve giocare senza pressione, con intelligenza, sapendo di affrontare una squadra che l’anno scorso ha fatto la finale di Champions. Però sei la Juve e quando sei la Juve devi giocarla per vincere».

Il suo derby d’Italia più bello? 

«Tanti, perché ne abbiamo vinti tanti e poi è bello in sé: due squadre forti, gli stadi sempre pieni… Quello ricordo con più piacere è il 3-2 in rimonta San Siro nel 2018. In Italia si parla ancora della seconda ammonizione che avrei dovuto prendere? Come dico sempre, quelli che vincono non parlano. Sappiamo che abbiamo vinto quello scudetto perché eravamo la squadra più forte, come in tutti gli anni in cui sono stato alla Juve».


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